Description
La storia dell’amicizia tra la filantropa Alessandrina Ravizza (1846-1915) e la scrittrice Sibilla Aleramo (1876-1960), entrambe impegnate in un progetto di libertà femminile e di rinnovamento sociale, è il filo conduttore di un’indagine rigorosa e partecipe che illumina l’evoluzione dell’intellettualità femminile tra Otto e Novecento. L’analisi dell’intreccio tra amicizia politica e scrittura, basata sull’esperienza di una molteplicità di figure (tra cui spiccano Anna Kuliscioff e Giacinta Pezzana, Ersilia Majno e Maria Montessori, Linda Malnati e Eleonora Duse) è un contributo originale alla storia del femminismo italiano, del quale rivela le intense e articolate relazioni che l’hanno intessuto all’inizio del secolo scorso. Coniugando privato e pubblico, personale e politico, memoria e storia, l’autrice rintraccia nel passaggio da una generazione all’altra di «donne nuove» un continuum di pensiero e pratica femminile che agisce, con intermittenze e corrispondenze, in un tempo di lunga durata, dotando di radici e senso il presente. I contenuti:Protagonista dell’opera è l’amicizia tra Alessandrina Ravizza (1846-1915) filantropa emancipazionista molto popolare nella Milano di fine dell’Ottocento e Sibilla Aleramo (1876-1960), scrittrice femminista simbolo della moderna “donna nuova” .Dall’analisi di un ricco materiale documentario, in gran parte inedito, l’autrice mostra l’originalità di una relazione che volge in positivo le forti differenze: d’età, di temperamento, di estrazione sociale, in un sodalizio cementato dalla confidenza, dalla politica e dal confronto intellettuale.Due biografie, due appassionanti esperienze di vita ora parallele ora incrociate prendono vita nelle pagine del volume, stimolando l’affondo in temi cruciali, rappresentati dall’autrice in modo rigoroso e suggestivo: la sessualità e le forme della politica, la maternità e l’amicizia, il denaro e il lavoro, la libertà e il rapporto tra i sessi, la cultura e il costume, i rapporti tra le generazioni e quelli tra le classi sociali.Ora si è condotti nel mondo della‘contessa del brodo’,la Ravizza, instancabile iniziatrice di imprese educative e assistenziali, ora in quello di Rina Faccio (Sibilla Aleramo) impegnata nella creazione della figura dell’intellettuale donna. In conclusione: è un’opera che getta una luce nuova sull’Italia liberale e su un gruppo di straordinarie intellettuali e artiste che ne furono protagoniste, colmando un vuoto nella memoria storica del Novecento.