Description
Di mafia si parla molto, ed è un bene. Ma
a volte se ne parla nel modo sbagliato, ed è
un male. Molti libri, film e fiction di successo
restituiscono un’immagine romanzata
delle mafie, frutto in parte di luoghi
comuni e vecchie leggende. Dal Padrino a
Gomorra, da Quei bravi ragazzi a Romanzo
criminale, il rischio che il boss diventi
un eroe e l’illegalità una “carriera” è favorito
spesso da una narrazione che mette in
primo piano i protagonisti di camorra o
’ndrangheta, omettendo come possono essere
combattuti o dimenticando chi lotta
con coraggio per affermare la giustizia. Ma
lasciare che si radichi lo stereotipo di una
piovra invincibile, dotata di rapporti privilegiati
con le istituzioni e capace continuamente
di riadattarsi, significa indebolire
un’azione di contrasto, in realtà sempre
più stringente, che porta non di rado alla
cattura e alla condanna dei boss.
È un’accusa precisa quella di Nicola
Gratteri e Antonio Nicaso che, a partire
dall’esperienza delle inchieste e dei casi
affrontati, come dagli studi e dalle analisi
storiche e criminologiche, ripercorrono
storia e vie della “mitizzazione” della criminalità.
Fenomeni così diffusi nel tessuto
sociale, ricordano, possono essere combattuti
solo con un’alleanza culturale che
includa tutti gli italiani partendo dall’educazione
alla legalità, al senso civico, alla
difesa della nostra convivenza.
Biographical notes
Nicola Gratteri è uno dei magistrati più
esposti nella lotta alla ’ndrangheta. Ha
indagato sulla strage di Duisburg e sulle
rotte internazionali del narcotraffico.
Antonio Nicaso vive tra Canada e Stati
Uniti. Studioso dei fenomeni mafiosi, insegna
Storia delle organizzazioni criminali
alla Scuola Italiana del Middlebury
College (Usa) e alla Queen’s University di
Kingston (Canada).