Description
Che cosa sarebbero stati gli anni quaranta, cinquanta, sessanta senza i trasporti, e quindi senza treni, autostrade, aerei, ferrovie? Ci sarebbe stato lo stesso il boom economico o piuttosto avremmo assistito a uno sviluppo immobile, localizzato, stretto dentro precisi confini territoriali?Oggi i nuovi trasporti sono le reti, e viaggiano a una velocità impensabile rispetto al giorno in cui Martin Cooper fece la prima telefonata cellulare al mondo. Che cosa è cambiato da allora? Come sono cambiati la relazione sociale, il territorio e soprattutto l’uomo, in questi quarant'anni digitali? Imprese, istituzioni, scuola hanno colto la portata del cambiamento o piuttosto lo subiscono o peggio ne rimangono impermeabili? Con linguaggio chiaro e immediato, l’autrice, attraversando i tempi e modi della rivoluzione digitale, offre spunti per una lettura nuova dei tempi moderni, e contribuisce a una riflessione sul paese Italia e sulle leve strategiche sulle quali fondare il nostro futuro.
Biographical notes
Maria Cristina Ferradini, avvocato, è responsabile del Dipartimento Sostenibilità e Fondazione di un importante operatore telefonico internazionale. È un’appassionata studiosa dei temi del digitale legati allo sviluppo economico, sociale e imprenditoriale. Ha partecipato alla fondazione dell’associazione «Nuvolaverde» per la diffusione della cultura digitale. È membro della Commissione Cultura di Confindustria e del consiglio direttivo di «Anima». È presidente dell’associazione «Piano C». Nel giugno 2012 riceve il premio «Germoglio d’Oro» dalla Fondazione Marisa Bellisario.
Luca De Biase è presidente della Fondazione