Description
Nel congresso di Vienna, due secoli fa, le grandi potenze ridisegnarono la mappa dell’Europa dopo oltre vent’anni di guerre, e lo fecero con equilibrio e sapienza politica, garantendo al continente un lungo periodo senza conflitti. L’Italia non faceva parte delle grandi potenze, anzi, come Stato, non esisteva proprio, e la pacificazione della penisola fu compiuta dividendola in dieci piccoli Stati sovrani, legittimati a volte dalla tradizione, ma sostanzialmente dalla protezione delle potenze. Quegli Stati – chi più chi meno – vissero quarantacinque anni; e non fu una vita effimera. Ognuno era un sistema complesso di governo del territorio, di disciplina degli interessi economici e dei rapporti sociali, di educazione; e anche di usanze e di culture. Perlopiù si trattava di sistemi deboli, che non ressero l’urto della guerra del 1859- 1860, quando con la forza delle armi, delle passioni ideali e della fortuna gran parte della penisola venne unificata. Tradizioni e istituzioni di piccoli Paesi che non avevano che pochi contatti tra loro vennero tumultuosamente miscelati in un nuovo grande Stato. Il volume presenta un’analisi della società e delle istituzioni di quelle piccole patrie, per svelarne le illusioni, i successi e i misfatti.
Biographical notes
Marco Soresina (1957) insegna Storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano e si occupa soprattutto di storia politica, economica e sociale dell’Italia tra XVIII e XX secolo, di storia delle professioni e dei ceti medi. Tra gli scritti più recenti: La periferia al centro. Figure e momenti di storia lombarda tra ‘800 e ‘900 (Milano, 2009); Images of Lombardy in historiography, (“Modern Italy”, 2011); “Non potendo esser fiori contentiamoci di essere radici”. Una biografia di Cesare Correnti (Milano, 2014).