Description
Tutt'altro che prodotto provinciale, il palazzo di Giustizia di Teramo emerge dalla documentazione e dall'analisi critica come un'opera di indubbio rilievo nel panorama dell'architettura italiana nella seconda metà del Novecento. Le articolate vicende progettuali ed esecutive, estese nell'arco di alcuni decenni, ne accrescono peraltro la valenza, dal momento che proprio il lungo arco di tempo contribuisce a rendere l'edificio teramano un caso emblematico della difficile e talvolta contraddittoria evoluzione della cultura architettonica nazionale di quegli anni. Ed è proprio la radicale trasformazione che il progetto conosce nel passaggio dalla prima versione alla configurazione definitiva ad evidenziare la crisi di posizioni culturali consolidate e l'urgenza di nuove istanze: una sorta di specchio, dunque, di una pagina importante dell'architettura italiana del XX secolo e dell'indiretto confronto tra l'adesione ad un razionalismo ortodosso fondato sulla tabula rasa operata sul passato ed un problematico rilancio della memoria storica.