Description
Prose e versi che interrogano il silenzio, la sua presenza nel visibile e nel teatro dell’interiorità, il suo legame con la parola, con il mostrarsi del paesaggio, della luce e delle ombre, con le forme del desiderio e del ricordo. Una meditazione, per frammenti, intorno al rapporto tra il silenzio e la lingua materna, tra il silenzio e la nascita della poesia, tra il silenzio e il prender forma del suonosenso, proprio della parola poetica. Passaggi ed escursioni ai margini dei silenzi che abitano i Canti e le Operette morali di Leopardi e che trascorrono nei versi dei Fiori del Male di Baudelaire. Con modulazioni diverse della scrittura – esegesi, racconto, poesia – queste pagine raccontano le forme del silenzio, il loro configurarsi come altro dal rumore del mondo, il loro muovere verso il nome, facendosi fondamento e ritmo della lingua poetica.
Biographical notes
Antonio Prete ha insegnato Letterature comparate all’Università di Siena. Della sua attività di critico, poeta e narratore ricordiamo i saggi Prosodia della natura (1993), Finitudine e Infinito. Su Leopardi (1998), Trattato della lontananza (2008), All’ombra dell’altra lingua. Per una poetica della traduzione (2011), Il cielo nascosto. Grammatica dell’interiorità (2016), La poesia del vivente. Leopardi con noi (2019), i volumi di poesie Se la pietra fiorisce (2012), Tutto è sempre ora (2019) e le prose narrative L’imperfezione della luna (2000), L’ordine animale delle cose (2008) e Quaderno delle stagioni (2018). Ha tradotto I fiori del male di Baudelaire e altre opere di illustri poeti francesi nell’antologia L’ospitalità della lingua (2014). I suoi scritti sono stati tradotti in diverse lingue.