Description
Colpisce, leggendo Splendor, la sua capacità di suscitare il desiderio immediato di rivedere i film di cui parla. Steve Della Casa racconta il cinema d'autore e quello popolare, gli aneddoti poco noti, le dinamiche industriali e i profili biografici, ma sempre come se chiacchierasse con un amico, con uno stile curioso e ironico. Michele Marangi, "L'Indice"
Un libro pieno di rivelazioni divertenti. Per esempio, non tutti sanno che star dell'impegno come Antonioni e Maselli prestarono la loro opera (rinunciando al proprio nome) nelle pellicole 'dei forzuti' come Orazi e Curiazi e Arrivano i Titani. Che Per un pugno di dollari, prima di uscire in piena estate in un'unica sala di Firenze, era stato girato usando armi e costumi riciclati da un altro western. O che il protagonista di I pugni in tasca di Marco Bellocchio avrebbe dovuto essere Gianni Morandi e non Lou Castel. Fulvia Caprara, "Tuttolibri"
Splendorracconta il peggio, e il meglio, dell''essere italiani': straordinari nella capacità di arrangiarsi e altrettanto in quella di voltare gabbana, detentori di un gusto unico per raffinatezza e anche per volgarità, da Senso al Monnezza, così come di un talento assoluto nel creare dal nulla e, forse ancora superiore, nel distruggere tutto, dal neorealismo al mito di Cinecittà. Luigi Mascheroni, "il Giornale"
Biographical notes
Steve Della Casa scrive e conduce da vent'anni "Hollywood Party" di Radio Tre, il programma cult sul cinema, fiore all'occhiello della Rai. Si è laureato in Storia e critica del cinema con Gianni Rondolino. A vent'anni ha fondato con altri giovani cinefili il Movie Club di Torino e a trenta ha partecipato alla nascita del Torino Film Festival, del quale è stato direttore dal 1999 al 2002. È stato direttore del RomaFictionFest. È stato presidente della Film Commission Torino Piemonte per sette anni, ha collaborato ai festival di Venezia, Locarno, San Sebastián, Taormina ed è autore di monografie su Monicelli, Mattoli, Freda, Bava e Garrel.