Description
Ci sono cose che non si dimenticano. Una è il nome del padre. L’altra è la casa della propria nascita. È così che Emilio, giovane e brillante professore universitario, decide di dare una svolta alla sua vita e di tornare alle origini, una vecchia casa persa nei boschi dell’Appennino. Lì lo aspettano il fratello Leone e il vecchio genitore, pronto a rinfacciargli dieci anni di assenza e una vita intera di scelte sbagliate. Protagonista della storia, insieme ai due fratelli e alla figura ancestrale e oscura del padre, è la montagna con i suoi boschi, i suoi animali, i suoi cieli sconfinati. La natura, teatro di una vita contadina che è lotta costante, ma anche scenario per piccoli e inattesi gesti di tenerezza che si tramutano in simboli, governa con grazia e violenza le vite dei tre uomini. Un’intensa ed emozionante opera prima, che racconta della poesia della terra e del significato inesorabile dei legami di sangue.
Biographical notes
Armando Minuz è nato nel 1975 ai piedi delle Dolomiti, ma da anni vive a Parma, dove si è laureato con una tesi su Luigi Malerba. Lavora in editoria, collabora con la rivista La Luna di Traverso e suona la chitarra nei Waldo Jeffers Quartet. Ho portato sulle spalle mio padre, segnalato alla venticinquesima edizione del Premio Italo Calvino, è il suo primo romanzo.