Description
Il neorealismo attraversa la storia del cinema e della cultura italiana come una sorta di fantasma. Viene continuamente evocato sia da chi ne vuole distruggere la mitologia sia da chi cerca di recuperarlo e riattivarlo nelle dinamiche della contemporaneità. A quasi settant'anni dal suo insorgere, confrontarsi con questo sfuggente e ingombrante fenomeno significa scavare nelle pieghe più riposte del nostro passato, fare i conti con la nostra identità cinematografica. E, al contempo, interrogarsi sull'aspetto monstruosus - anche nel senso di prodigioso - di un evento dalle mille facce e risonanze. Il neorealismo è l'espressione di un periodo storico, delle sue rovine, dei suoi traumi, dei suoi desideri; è la manifestazione, ibrida e contraddittoria, di una nuova estetica; è un formidabile meccanismo generatore di immagini capaci di "resistenza" al tempo e passibili, insieme, di continue sopravvivenze.
Mescolando varie prospettive e metodologie di ricerca, questo libro analizza le vedute e le visioni neorealiste come campi di tensioni, forze dinamiche che operano in molteplici direzioni: iconografiche, concettuali, tematiche, stilistiche, narrative, discorsive, produttive, ricettive. Le immagini del neorealismo sono contemporaneamente quelle impresse nei film del dopoguerra, quelle costruite dai discorsi dei critici e dei teorici, quelle che sono rimaste nella memoria collettiva e che tornano, con la loro aura di inattualità, a incidere su molte esperienze - disperse nello spazio e nel tempo - di riconquista cinematografica di un'identità antropologica ed estetica.
Nel momento in cui, da più parti, si decreta la fine del postmoderno e si ricomincia a parlare di New Realism, in sede letteraria come in sede filosofica, misurarsi con il vecchio spettro del neorealismo cinematografico comporta anche, necessariamente, porsi delle domande sul concetto usurato e mobile di realismo: sulla natura dell'immagine e del suo rapporto con il mondo sensibile.
Biographical notes
Stefania Parigi insegna cinema italiano all'Università di Roma Tre. Tra i suoi saggi più recenti: Fisiologia dell'immagine. Il pensiero di Cesare Zavattini (Lindau 2006), Pier Paolo Pasolini. Accattone (Lindau 2008), Cinema-Italy (Manchester University Press 2009). Per Marsilio ha curato Marco Ferreri. Il cinema e i film (1995) e Paisà. Analisi del film (2005).