Description
«Qual è l'essere dall'unica voce che ha due, quattro, tre piedi?» Con la risposta «l'uomo» Edipo aveva risolto l'indovinello della Sfinge. Il mutare dei modi di locomozione appariva contrassegno evidente delle tre tappe cruciali della vita umana: l'infanzia, la maturità e la vecchiaia. La statura eretta, che molti filosofi da Platone e Aristotele in poi avrebbero considerato un tratto distintivo essenziale tra l'uomo e gli altri animali, segnava anche il primato dell'uomo adulto e la distanza che il neonato, così vicino alla situazione animale del quadrupede, doveva percorrere per diventare realmente uomo. Naturalmente la prima condizione era sopravvivere, sfuggendo alla mortalità, non infrequente nella Grecia antica, per parti prematuri o irregolari e poi a malattie derivanti anche da alimentazione inadeguata o cattiva igiene, alle quali si aggiungeva l'impotenza terapeutica di buona parte della medicina antica. A Eretria, tra la fine dell'VIII e gli inizi del VII secolo a.C., la distanza tra il bambino e l'adulto era anche sottolineata dal fatto che fin verso i sedici anni i defunti erano sepolti in tombe a inumazione, mentre gli adulti erano incinerati, sottoposti dunque a un processo che sanciva il loro passaggio dalla natura alla cultura.Acquista l'ebook e continua a leggere!
Biographical notes
Giuseppe Cambiano è professore emerito di Storia della filosofia antica alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra le sue pubblicazioni, la traduzione di Platone, Dialoghi filosofici (Torino 1970-81), Perché leggere i classici. Interpretazione e scrittura (Il Mulino 2010) e I filosofi in Grecia e a Roma. Quando pensare era un modo di vivere (Il Mulino 2013).