Description
Allo psichiatra Otto von Lambert hanno ammazzato la moglie presso le rovine di Al-Hakim: chi ha violentato la donna, lasciando che gli sciacalli ne dilaniassero le spoglie in un mare infuocato di sabbia e pietre? Autentico mostro, von Lambert affida alla giornalista televisiva F. l'incarico di raggiungere le pendici dell'Atlante e ricostruire un «delitto di cui lui come medico era l'artefice, mentre l'esecutore non rappresentava che un dato casuale». Come nel romanzo "Giustizia", si tratta anche qui di mettere in scena una realtà parallela, che consenta un'osservazione dei fatti postuma e fittizia: un occhio onnipresente e occulto osserva del resto tutto e tutti, e il mondo è percepibile soltanto attraverso l'obiettivo asettico e glaciale di una macchina fotografica, di una telecamera o di un satellite.
Via via che la sua temeraria indagine prosegue, la giornalista si addentra in un universo tecnologico-primordiale, rimane invischiata in un intrigo golpistico e internazionale, si cala nei labirinti scavati da anonimi apprendisti stregoni nelle viscere del deserto. Labirinti ultramoderni, eppure popolati da esseri arcaici e avidi di sangue come l'idiota di guerra Achille, veterano del Vietnam e novello Minotauro, il quale, mentre infierisce sulle vittime, declama l'"Iliade" in greco, o come il suo amico Polifemo, il cameraman zoppo, cui tutti danno la caccia e che per occhio ha un obiettivo in perenne funzione. Con questo ‘giallo' potente e implacabile Dürrenmatt ci trascina in un mondo alla mercé di occhi elettronici, dove l'unico cui sia dato osservare tutto e tutti è un indifferente Dio nascosto.