Description
Questa azienda è come una famiglia: quante volte avete sentito usare questo cliché? Nulla di più sbagliato: per un manager, lazienda è un campo da basket. Che siate in giacca e cravatta o canotta e pantaloncini, i risultati che ottenete dipendono da come trattate la palla, da come leggete le difese, da come interpretate il vostro ruolo rispetto ai comportamenti e alle aspettative dei vostri compagni di squadra. Insomma, da come fate vostro lo spirito del Gioco. Partendo da pochi riferimenti chiave tratti da indagini empiriche su leadership e organizzazione, Gianluca Gualducci, manager esperto e grande appassionato di pallacanestro, ci accompagna attraverso i vari strati dellesperienza sportiva, rileggendo i concetti fondamentali della pratica manageriale attraverso le lenti della metafora cestistica. Lobiettivo è portare a galla la conoscenza preesistente e aumentare la consapevolezza: le componenti fondamentali del gesto tecnico (palleggio, passaggio, tiro) diventano indicazioni su come migliorare nelle fasi operative dellattività lavorativa; la conoscenza dei ruoli in campo e delle strategie di gioco aiutano nella gestione relazionale del gruppo; i riferimenti a momenti o personaggi che hanno fatto la storia del basket NBA offrono spunti su come affrontare determinate sfide professionali, e alcuni dei grandi campioni doltreoceano assurgono a potenziali modelli di riferimento. Se siete appassionati di pallacanestro, leggendo queste pagine scoprirete di conoscere già molti degli strumenti utili a fare di voi un manager migliore di quanto pensiate di essere. E anche se il basket non è il vostro sport preferito, non potrete fare a meno di venirne intrigati. Perché in fondo il basket, come il lavoro, è soprattutto passione.
Biographical notes
Dopo essersi laureato in Scienze della Comunicazione e aver conseguito un Executive MBA presso la Bologna Business School, ha maturato oltre 18 anni di esperienza in realtà di livello multinazionale quali YOOX Net-a-Porter Group, Coloplast, Grand Vision e Ferrari. Soffre dalladolescenza di unincurabile e volontariamente mai curata dipendenza dalla pallacanestro, come praticante e come tifoso.