Description
Andrea Segrè ci guida nelle incredibili contraddizioni del mondo del cibo. Gli obesi sono il doppio degli affamati. Con quanto si spreca si potrebbe sfamare un terzo della popolazione mondiale. Gran parte delle produzioni agricole riempiono i serbatoi delle macchine e gli stomaci dei ruminanti che poi mangiamo. Si spende anche per non mangiare: le diete del «senza» e del «no» conquistano sempre più adepti.
La spadelling age degli chef pluristellati oscura chi ha la responsabilità di produrre: gli agricoltori. L’illegalità si abbatte sulle filiere agroalimentari e colpisce gli anelli più deboli: lavoratori e consumatori. Il risultato di questo stato confusionale - stridente perché si svolge nelle nostre bocche, dove entrano gli alimenti ed escono le parole - è che non sappiamo più se il cibo ci nutre o ci consuma.
Dobbiamo far evolvere il famoso detto «sei ciò che mangi», passare al «mangia come sei» e arrivare al «mangia come sai». Per riconoscere il cibo nella sua essenza, per rimediare alla sua assenza, per trovare un nuovo punto di equilibrio: oggi più delle narrazioni servono visioni e azioni.
Biographical notes
Andrea Segrè, nato a Trieste nel 1961, è docente di Politica Agraria Internazionale e Comparata all’Università di Bologna e di Economia Circolare all’Università di Trento. Fondatore di Last Minute Market, è presidente della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione F.I.CO e del Centro AgroAlimentare di Bologna. Insignito del Premio Artusi nel 2012, presiede il Comitato scientifico del piano nazionale di prevenzione rifiuti del ministero dell’Ambiente. Ha pubblicato vari libri sul tema dell’alimentazione e degli sprechi alimentari fra i quali Vivere a spreco zero (Marsilio, 2013), Cibo (il Mulino, 2015) e L’oro nel piatto. Valore e valori del cibo (Einaudi, 2015). Il suo sito web è www.andreasegre.it.