Maledetta Sarajevo

Viaggio nella guerra dei trent'anni. Il Vietnam d'Europa
Editore:
Anno:
2022
ISBN:
9788854525115
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Description

Fu la prima guerra in Europa dal 1945. Il più lungo assedio dell’età moderna. Genocidi e pogrom come non se ne vedevano dai tempi di Hitler e Stalin. A Srebrenica, l’uomo diede il peggio di sé. I lager, gli stupri etnici, i profughi. L’evoluta Europa si ritrovò faccia a faccia con un odio tribale che pareva uscito dal Medioevo. Accadeva solo trent’anni fa, al di là dell’Adriatico, e già non ce lo ricordiamo più. Eppure la guerra in Bosnia rappresentò un prima e un dopo per tutti noi, la madre di tante crisi successive: lo scontro con l’Islam, l’odio razziale, i nazionalismi, le grandi migrazioni. Francesco Battistini e Marzio G. Mian, che raccontarono la guerra da dentro, tornano ad ascoltare i protagonisti di quella tragedia. Vittime e carnefici. Testimoni e mediatori internazionali, come Carl Bildt, Lord Owen, Carla Del Ponte. Incontrano il generale francese che comandava i Caschi Blu dell’Onu e scappò da Srebrenica. Intervistano nel supercarcere dell’Isola di Wight il primo responsabile di tutto: Radovan Karadžic´, condannato all’ergastolo per genocidio, che rivela episodi, retroscena, segreti di quegli anni di follia e della sua lunga latitanza. «A un certo punto – dice – ci accorgemmo che nemmeno i gatti dei musulmani andavano d’accordo con i gatti dei serbi». Un viaggio inchiesta in un dopoguerra non ancora finito. Un’indagine sulle responsabilità d’allora e sui fallimenti del dopo. La pavida Europa, ostaggio dell’arroganza te - desca e incapace di gestire le emergenze in casa sua. Le ambigue manovre del Vaticano. I misteri del primo bombardamento nella storia della Nato. Le spie americane che al Tribunale dell’Aia ostacolavano la nuova Norimberga. I nuovi tamburi di guerra in una Bosnia ancora più radicalizzata. Passati trent’anni, questo libro racconta anche di noi. Di come siamo cambiati: facevamo a gara per accogliere i profughi, affondavamo nel fango per portare gli aiuti, gli intellettuali si sporcavano la camicia sotto le bombe. E l’ultimo giornalismo eroico, senza internet e social, andava sul campo a smuovere le coscienze e a smascherare il potere. Non siamo mai guariti dalla Sindrome di Sarajevo, la maledizione di un luogo che ha incendiato il Novecento con la Prima guerra mondiale e ha tenuto a battesimo il Nuovo Millennio. Senza saperlo, la generazione cresciuta dopo il 1992 si porta ancora addosso la polvere di quelle macerie. «A un certo punto ci accorgemmo che nemmeno i gatti dei musulmani andavano d’accordo coi gatti dei serbi. Non potevamo permettere che i turchi ci tagliassero la gola» (Radovan Karadžic´, supercarcere dell’Isola di Wight). «Appena mezzo secolo dopo la Shoah, ecco il ritorno dello sterminio di massa contro civili inermi. Com’è potuto accadere? Perché non si è intervenuti?».


Biographical notes

Francesco Battistini è un inviato del Corriere della Sera. Da quasi trent’anni scrive prevalentemente di Balcani, d’Europa dell’Est, di Medio Oriente, di Nord Africa. È stato corrispondente da Gerusalemme e ha coperto a lungo una dozzina di conflitti, dall’Afghanistan all’Iraq. Coautore di Che cosa è l’Isis (Fondazione Corriere della Sera) e con Marzio G. Mian di Maledetta Sarajevo (Neri Pozza), è appena rientrato dall’Ucraina.

Marzio G. Mian ha fondato insieme con altri giornalisti internazionali la società non profit The Arctic Times Project, che documenta le conseguenze del cambiamento climatico nella regione artica. È stato per sette anni vicedirettore di Io Donna, il femminile del Corriere della Sera. Collabora con Internazionale, Il Giornale, GQ Italia, Rai, Sky Italia, Radio Svizzera Italiana, Reportagen, Revue xxi, Le Temps. È tra i giornalisti affiliati al Pulitzer Center di Washington. Ha svolto inchieste e reportage in 58 paesi del mondo. Autore per Neri Pozza di Maledetta Sarajevo (con Francesco Battistini, 2022), Tevere Controcorrente (2019), Artico. La battaglia per il Grande Nord (2017).


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