Description
Parigi, 16 ottobre 1793
“Bisognerà cambiargli nome, al ragazzo…”
“Ci ha già pensato lui, dice che si farà chiamare Antonin.” “Che idea… dare al nostro bambino il nome della regina di Francia.” “Povera, pauvre, pauvre reyne. La nostra regina… Così elegante, così graziosa. Con quei cappelli che parevano un giardino di fiori. Quelle guancette rotonde, color fragole e panna. Quei ditini trasparenti, sottili. Una fata. La bella fata che abitava un castello incantato.” “Ma il vento gira, et voilà! Fra gli insulti e gli sputi, la testa della fata è rotolata nella cesta del boia. Zac! Tagliata di netto, come un salame. E allora si è vista, com’era dal vero. Senza parrucca, senza cappello, i denti neri e i capelli bianchi sulle guance smagrite. Una vecchia.” Nato in piena rivoluzione da famiglia numerosa e poverissima, abbandonato dal padre sulla strada, Carême impara a tagliare le carni e a leggere e scrivere. Dopo aver osservato le vetrine delle pasticcerie di Parigi ricopia dalle antiche stampe i più celebri monumenti del mondo che ricrea con pasta frolla, cioccolata e glassa. Scoperto da Talleyrand, ne diventa lo chef e viene “prestato” a Napoleone per i banchetti ufficiali. Alla caduta dell’imperatore si trasferisce a Londra, dove lavora per il Reggente (futuro Giorgio IV). Da Londra si sposta a San Pietroburgo alla corte dello Zar. Tornato in patria diventa lo chef preferito dei Rothschild e dell’alta società parigina. Imposta un nuovo modo di fare cucina, di imbandire la tavola, organizzare le portate, decorare i piatti e stare ai fornelli (igiene, grembiuli bianchi, il berretto da cuoco a forma di fungo). Scrive le sue memorie con una monumentale raccolta di ricette.
Biographical notes
Edgarda Ferri è giornalista, saggista e scrittrice. Sue le biografie di Maria Teresa d’Austria, Piero della Francesca e Giovanna la Pazza e La gran contessa (Matilde di Canossa) edite da Mondadori.