Description
Introduzione di Mario Lunetta
Traduzione di Mariagrazia Bianchi Oddera
Edizione integrale
È questa un’opera del tutto isolata nella tradizione narrativa inglese. In essa l’aspro realismo del quotidiano vive di misteriose e inquietanti tensioni onirico-simboliche e di cupe fiammate emotive, all’interno di una struttura narrativa di grande saldezza ed efficacia. Vi domina la figura di Heathcliff il quale, animato da una passione distruttiva, svolge nel libro la funzione “fatale” del vendicatore spietato, vero “replicante” di tante devastanti figure del gothic novel britannico; ma il suo tirannico porsi come l’inflessibile dark hero nasce da una disperata infelicità di fondo e lo porta a vivificare la propria morte con quella della donna amata, in una sorta di aspirazione erotico-panteistica che conferisce alla sua figura dimensioni assolutamente inedite.
«Quanto più andavo avvicinandomi alla casa, tanto più aumentava in me l’agitazione e quando la scorsi, presi a tremare in tutte le membra. L’apparizione mi aveva preceduta; mi stava contemplando attraverso il cancello.»
Emily Brontë
(Thornton, 1818 - Haworth, 1848) crebbe nella selvaggia e desolata brughiera dello Yorkshire e, con le sorelle Charlotte e Anne, condusse fin dall’infanzia un’esistenza chiusa in un’aspra solitudine e segnata da una fortissima tensione interiore. Nelle poesie e nell’unico suo romanzo la sua immaginazione febbrile e la sua accesa visionarietà romantica si esprimono con singolare vigore, facendo originalmente rivivere situazioni e atmosfere del romanzo “nero” e del titanismo byroniano.
Traduzione di Mariagrazia Bianchi Oddera
Edizione integrale
È questa un’opera del tutto isolata nella tradizione narrativa inglese. In essa l’aspro realismo del quotidiano vive di misteriose e inquietanti tensioni onirico-simboliche e di cupe fiammate emotive, all’interno di una struttura narrativa di grande saldezza ed efficacia. Vi domina la figura di Heathcliff il quale, animato da una passione distruttiva, svolge nel libro la funzione “fatale” del vendicatore spietato, vero “replicante” di tante devastanti figure del gothic novel britannico; ma il suo tirannico porsi come l’inflessibile dark hero nasce da una disperata infelicità di fondo e lo porta a vivificare la propria morte con quella della donna amata, in una sorta di aspirazione erotico-panteistica che conferisce alla sua figura dimensioni assolutamente inedite.
«Quanto più andavo avvicinandomi alla casa, tanto più aumentava in me l’agitazione e quando la scorsi, presi a tremare in tutte le membra. L’apparizione mi aveva preceduta; mi stava contemplando attraverso il cancello.»
Emily Brontë
(Thornton, 1818 - Haworth, 1848) crebbe nella selvaggia e desolata brughiera dello Yorkshire e, con le sorelle Charlotte e Anne, condusse fin dall’infanzia un’esistenza chiusa in un’aspra solitudine e segnata da una fortissima tensione interiore. Nelle poesie e nell’unico suo romanzo la sua immaginazione febbrile e la sua accesa visionarietà romantica si esprimono con singolare vigore, facendo originalmente rivivere situazioni e atmosfere del romanzo “nero” e del titanismo byroniano.