Description
Con questo libro, Valentino Zeichen sperimenta un genere nuovo, interamente formato da sostanza e pensiero, dall’autore stesso definito “intelligente”. Composto pensando ai cambi di colore della natura in autunno, a metafora di una condizione esistenziale, trae ispirazione dalla profondità di Karl Kraus, dall’eleganza di Oscar Wilde nonché dalla raffinata leggerezza di Ennio Flaiano: questi, infatti, sono i principali modelli di riferimento per la raccolta nonché maestri in generale nell’arte di scrivere aforismi, forma per eccellenza di “intelligenza organizzata”. Zeichen qui, ragionando unicamente di ciò in cui crede, e di ciò che pensa, arriva a un concentrato di parole che appaiono rimescolate in base a una chimica sofisticata che coinvolge prima di tutto la lingua: spesso oscura, talvolta più limpida, sempre icastica. Il risultato è una sorta di autoritratto intellettuale in cui è esplicitato il punto di vista dell’autore su temi importanti e definitivi quali il tempo come inganno, la letteratura come ispirazione, l’inevitabile passaggio delle stagioni. Tante le citazioni presenti fra le pagine e tanta l’autoironia per un’opera caratterizzata più che mai da uno stile improntato alla concisione e all’arguzia. Con questo libro, Valentino Zeichen dà prova di grande eclettismo: accanto a testi brevi, composti in un periodo precedente, troviamo testi più lunghi e altri persino narrativi per uno straordinario compendio di poetica saggezza.
Biographical notes
Nato a Fiume ma trasferitosi a Roma subito dopo la guerra, è stato uno dei maggiori poeti del suo tempo. Scomparso nel 2016, ha pubblicato svariati libri esplorando i generi letterari più diversi, dal romanzo al dramma teatrale. Tra le raccolte di poesie: Area di rigore (1974), Ricreazione (1979), Museo interiore (1987), Gibilterra (1991) e Neomarziale (2006). Negli Oscar Mondadori è uscita la raccolta di tutte le poesie, con una prefazione di Giulio Ferroni. Per Fazi Editore, ha pubblicato Passeggiate romane (2004), Aforismi d’autunno (2010), Il testamento di Anita Garibaldi (2011), La sumera (2015) e Diario 1999 (2018). In questo Diario 2000, viene ripubblicata anche Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio, una delle più belle raccolte di versi del poeta, apparsa per la prima volta nel 2000, sempre per Fazi Editore.