Description
In un mercato sempre più globalizzato e integrato il contrasto a fenomeni come il riciclaggio del denaro proveniente da attività illecite si attua non solo attraverso i rimedi di matrice penalistica, ma anche sul piano amministrativo e finanziario, ossia con strumenti che consentano di prevenire le condotte illecite ove esse si manifestano con più frequenza e incisività. In tale ambito, è necessario che le politiche legislative vadano al di là dei confini nazionali in modo da esprimere risposte nazionali coordinate e norme quanto meno omogenee atte a ostacolare i possibili arbitraggi regolamentari.
La circolazione di risorse finanziarie di dubbia provenienza (così come dei fondi sottratti all’imposizione fiscale) costituisce, difatti, un richiamo per i Paesi che intendono favorire l’afflusso di liquidità, sebbene questo implichi un’attenuazione dei controlli sulla fonte e sull’impiego di tali somme. La lotta al riciclaggio dovrebbe essere, pertanto, un obiettivo primario di tutti i sistemi economico-finanziari che aspirano ad essere stabili, evoluti ed “etici”.
In quest’ottica, le istituzioni europee e internazionali hanno dettato un articolato insieme di regole (poi recepito negli ordinamenti nazionali), finalizzato a prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, che richiede la partecipazione attiva di diversi soggetti (istituzioni nazionali, banche e intermediari finanziari, professionisti, e così via) tra i quali assumono un ruolo determinante le diverse categorie di professionisti coinvolte: notai, avvocati, dottori commercialisti, consulenti contabili, consulenti del lavoro.
Da questa constatazione – che verrà ampiamente argomentata nelle pagine che seguono – prende spunto la raccolta e la pubblicazione dei contributi contenuti nel presente Volume. Più specificamente, esso raccoglie gli atti (rivisti, aggiornati a marzo del 2014 e, a discrezione dei singoli autori, integrati con l’aggiunta di note e bibliografia) del “primo” seminario in materia di normativa antiriciclaggio per il mondo delle professioni che si è svolto il 5 dicembre 2013 presso il Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” della Seconda Università degli Studi di Napoli. L’iniziativa del Dipartimento nasce con la finalità di creare sinergie e interazioni tra il mondo dell’Università e quello delle professioni intellettuali, con la consapevolezza, nel caso specifico, del ruolo fondamentale che i professionisti devono (e dovranno) svolgere nell’enforcement della disciplina antiriciclaggio, ruolo forse non ancora pienamente compreso dagli stessi interessati, come emerge dai diversi punti di vista che caratterizzano i contributi qui raccolti.
Seguendo questa linea direttrice, il presente Volume rappresenta solo il primo di una serie di contributi che saranno diretti ad approfondire le diverse problematiche teoriche ed empiriche concernenti l’applicazione della disciplina antiriciclaggio, e ciò sempre nell’ambito di ulteriori iniziative di collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” e le categorie di soggetti che potranno essere di volta in volta interessate alla realizzazione di siffatte forme di interazione tra il mondo della formazione universitaria e quello delle attività professionali.