Description
Manipolato per essere funzionale alla produzione e al consumo, l’uomo dell’età della tecnica è governato dalla categoria dell’utile che lo condanna all’oggettivazione e alla spersonalizzazione dei rapporti. Espropriato della sua dignità valoriale, si sta rassegnando a subire una condizione di vita per la quale gli unici valori sono quelli dettati dalla logica di mercato. Rispetto alla diffusione di un prototipo antropologico di individuo egoista e calcolatore, diventa attualmente un impegno morale restituire humanitas all’uomo facendo leva su un potere che gli è ontologicamente costitutivo ma che, paradossalmente, viene scarsamente esercitato: la sua vocazione all’attività creatrice. Ripercorrendo nei tratti essenziali il pensiero di Nikolaj Berdjaev, nemico di ogni oggettivazione e strenuo difensore della dignità della persona, il saggio mette a fuoco il tema della creatività e della libertà, considerati inestinguibili doni di tutti gli esseri umani, da declinare in senso educativo, affinché ciascuno si renda consapevole della ricchezza delle proprie potenzialità e si impegni in una progettualità capace di creare e di ri-creare il mondo.