Description
Mentre negli Stati Uniti la città che senza soluzioni di continuità si estende per centinaia di miglia anche su tre stati ha un nome ben preciso – Sprawl – in Italia le definizioni sono ancora molte: città infinita, città diffusa, città diramata, città regione o addirittura “città in formazione” o “città in nuce”. C’è uno sforzo di comprendere e, soprattutto, di comunicare questa nuova città diffusa che anche in Italia sta velocemente saldando non solo le città più piccole a quelle maggiori ma anche i più grandi comuni capoluogo. Nello stesso tempo emergono già sul piano delle analisi le resistenze di una cultura e di una politica legate all’idea tradizionale di città compatta. Afferma il filosofo Jürgen Habermas: “La nostra idea di città è strettamente legata al nostro modo di vita. Il nostro modo di vita sta cambiando così rapidamente che la nostra idea di città non è in grado di svilupparsi simbioticamente allo stesso ritmo”. È necessario superare i frequenti luoghi comuni, tanto positivi che negativi, ed evitare manichee contrapposizioni che collocano tutte le positività nella città compatta e le negatività in quella diffusa. Un’analisi critica delle esperienze europee e nordamericane, e di ciò che è avvenuto sul territorio italiano nell’ultimo mezzo secolo, può fornire gli strumenti a studiosi, amministratori e politici per comprendere e governare la città nuova che – inglobando quella storica e compatta e quella diffusa ed anonima – sarà la condizione urbana per i decenni a venire.