Description
È nato prima il cattivo gusto o la tv spazzatura? La qualità ha perso terreno nei confronti della quantità, la televisione si è adattata a un popolo di teleutenti che mediamente ha studiato poco ed è distribuito fra ottomila comuni, quindi è sostanzialmente un pubblico di provincia. È un periodo storico in cui i giovani, che hanno sempre vissuto alla ricerca di miti, si accontentano di quello che trovano. Cosa può fare la televisione, in finto antagonismo con i social, se non inseguire i gusti? O, ancora meglio, indirizzarli? Se riesco a condizionarti e a farti piacere quello che ti offro, a farti identificare col mostro che ho costruito per te, divento il tuo padrone. Signori, volete un mito? E noi ve lo diamo, poco importa se dura lo spazio di un attimo, poi ne abbiamo già pronto un altro.
Se gli italiani si stanno disinnamorando della televisione generalista non è colpa soltanto delle piattaforme streaming, ma di questo declino qualitativo. Il trash inquina ovunque, estendendosi dalla tv ai social. Il servizio pubblico, poi, continua a essere pilotato e contaminato dalla “mala politica”. Una disinfestazione etica è quindi un dovere, nell’interesse di tutti ma, soprattutto, delle nuove generazioni.
Biographical notes
Salvatore De Pasquale (Depsa), titolare della cattedra di Sociologia della televisione e dello spettacolo all’Università degli Studi dell’Insubria, è considerato uno degli autori più poliedrici dello spettacolo italiano. Ha fi rmato oltre centocinquanta trasmissioni televisive per Rai e Mediaset e ha vinto nove Telegatti. Come autore di canzoni, ha partecipato ventidue volte al Festival di Sanremo, vincendone uno e classifi candosi tre volte al secondo posto. Scrittore, commediografo e artista fi gurativo, vanta esperienza come docente per programmisti registi interni e nella direzione di “Innovazione Prodotto” nell’ambito del Palinsesto Tv e Marketing della Rai.