Description
Originariamente pensato come capitolo iniziale de L’essenza della manifestazione, il testo venne poi da esso scorporato e pubblicato in maniera autonoma. Il tema del corpo riveste per Henry un interesse fondamentale: mentre ne L’essenza della manifestazione per porre il problema della conoscenza di sé su una base corretta egli si era sforzato di ritrovare la modalità fondamentale dell’apparire, quella per cui l’apparire appare – non come parvenza né come appariscenza – immanentemente a sé stesso, Filosofia e fenomenologia del corpo chiarisce più in dettaglio come questo piano includa una riflessione sul corpo e non possa ritenersi completo senza di essa. Il testo si pone così come compagno di viaggio ed estensione dell’Essenza, prendendo in analisi una figura altamente simbolica in quanto pionieristica, quale tale può essere considerato Maine de Biran, pioniere della corporealité. Avendo notato l’assenza di una riflessione filosofica volta a considerare il corpo, elaborò la sua proposta di corpo soggettivo che è l’Io stesso, riprendendo e superando il problema delle due sostanze eterogenee posto dal dualismo cartesiano.
Biographical notes
Michel Henry (1922-2002) è uno dei maggiori rappresentanti della scuola fenomenologica francese, all’interno della quale ha formulato una fenomenologia della vita come prova di sé ed affettività. È autore di importanti opere, quasi tutte tradotte in italiano, fra le quali: L’Essence de la manifestation, 2 voll. (1963); Philosophie et phénoménologie du corps (1965); Marx, 1. Une philosophie de la réalité; Marx, 2. Une philosophie de l’économie; 2 voll. (1976); Généalogie de la psychanalyse (1985); La Barbarie (1987); Voir l’invisible. Sur Kandisnsky (1988); Phénoménologie matérielle (1990); C’est moi la vérité. Pour une philosophie du christianisme (1996); Incarnation. Une philosophie de la chair (2000).