Description
Introduzione di Riccardo Reim
Memoirs of a Woman of Pleasure (meglio conosciuto come Fanny Hill) è considerato il romanzo erotico per antonomasia. Venne pubblicato in due parti, la prima nel 1748 e la seconda nel 1749, e da allora non manca di suscitare scandali, pruriti e censure. Fanny, eroina di successo dalla storia a lieto fine, entusiasta del piacere e al tempo stesso curiosamente moralista, subisce la seduzione misteriosa della passione e ce lo narra con il cuore, senza finzioni e senza falsi pudori. Ed è proprio questa la forza del libro: la naturalezza con la quale mostra in ogni occasione quanto il sesso sia un linguaggio e niente altro, e come il corpo sia, prima che veicolo di salute o peccato, pura espressione vitale. Vivace come la protagonista del libro, la prosa di Cleland, garbatamente maliziosa, mai sciatta o volgare, ha il dono di catturare il lettore fin dalle prime righe appunto con la spontaneità del linguaggio. Uno di quei pochi libri che non conoscono la polvere né le rughe del tempo, passando miracolosamente immacolati di lettore in lettore.
John Cleland
(24 settembre 1709 – 23 gennaio 1789) nacque a Kingston upon Thames nel Surrey ma crebbe a Londra, dove il padre lavorò prima come ufficiale dell’esercito britannico, poi come funzionario statale. Il suo testo più famoso, Fanny Hill, rimase per lungo tempo un libro fra i più ricercati e tradotti del fiorente mercato clandestino, fino alla celebre sentenza del 1966 in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti riconobbe la dignità letteraria dell’opera, sollevandola dall’accusa di oscenità e consentendole a buon diritto di entrare finalmente a testa alta nella storia della letteratura.
Memoirs of a Woman of Pleasure (meglio conosciuto come Fanny Hill) è considerato il romanzo erotico per antonomasia. Venne pubblicato in due parti, la prima nel 1748 e la seconda nel 1749, e da allora non manca di suscitare scandali, pruriti e censure. Fanny, eroina di successo dalla storia a lieto fine, entusiasta del piacere e al tempo stesso curiosamente moralista, subisce la seduzione misteriosa della passione e ce lo narra con il cuore, senza finzioni e senza falsi pudori. Ed è proprio questa la forza del libro: la naturalezza con la quale mostra in ogni occasione quanto il sesso sia un linguaggio e niente altro, e come il corpo sia, prima che veicolo di salute o peccato, pura espressione vitale. Vivace come la protagonista del libro, la prosa di Cleland, garbatamente maliziosa, mai sciatta o volgare, ha il dono di catturare il lettore fin dalle prime righe appunto con la spontaneità del linguaggio. Uno di quei pochi libri che non conoscono la polvere né le rughe del tempo, passando miracolosamente immacolati di lettore in lettore.
John Cleland
(24 settembre 1709 – 23 gennaio 1789) nacque a Kingston upon Thames nel Surrey ma crebbe a Londra, dove il padre lavorò prima come ufficiale dell’esercito britannico, poi come funzionario statale. Il suo testo più famoso, Fanny Hill, rimase per lungo tempo un libro fra i più ricercati e tradotti del fiorente mercato clandestino, fino alla celebre sentenza del 1966 in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti riconobbe la dignità letteraria dell’opera, sollevandola dall’accusa di oscenità e consentendole a buon diritto di entrare finalmente a testa alta nella storia della letteratura.