Description
Lo spettro di morte evocato dalla pandemia di coronavirus può inaugurare un nuovo dibattito sull’uguaglianza? Il capitalismo, nonostante tutto, non accenna a indebolirsi e i Paesi emergenti sono posti dinanzi a una sfida epocale: intraprendere percorsi di emancipazione in vista di una “radicalizzazione della democrazia” a fronte delle derive neofasciste. In aperto dialogo critico con alcuni dei più importanti pensatori del presente, Jorge Alemán mostra come l’emergenza sanitaria abbia portato alle estreme conseguenze l’ideologia antagonistica del neoliberismo, mentre l’estrema destra continua a imputare l’Altro come capro espiatorio di tutti i mali, in una pericolosa deriva culturale che cerca di imporre l’eliminazione dei più deboli a livello globale.
Biographical notes
Psicoanalista e filosofo di origine argentina. Vive a Madrid dal 1976, e ha pubblicato numerosi libri su Lacan, il capitalismo neoliberista e il rapporto tra psicoanalisi e politica. Insegna presso il Nuevo Centro de Estudios de Psicoanálisis de orientación lacaniana di Madrid. Membro dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi, è professore onorario dell’Università di Buenos Aires e dell’Università Nazionale di San Martín. Editorialista graffiante, interviene di frequente sulle vicende politiche spagnole e latinoamericane. Fra le sue opere tradotte in italiano si ricordano L’antifilosofia di Jacques Lacan (Franco Angeli, 2003) e Solitudine: Comune. Per una sinistra lacaniana (Mimesis, 2017).