Description
Il presupposto per cancellare o ridurre le tensioni internazionali, le guerre, lo stesso terrorismo è l’eliminazione degli squilibri economici fra aree diverse del pianeta. La lotta contro la povertà non è solo un imperativo «umanitario» ma è il modo più efficace per disinnescare il potenziale distruttivo alimentato dalla disperazione. Se si vuole un mondo più sicuro, è indispensabile adoperarsi perché sia più giusto; se si vuole la pace, ben più incisiva rispetto allo strumento della guerra preventiva è la rimozione delle catene della miseria in cui versano centinaia di milioni di esseri umani.
Biographical notes
Professore emerito di Storia della filosofia nell’Università di Padova. Fra i suoi testi più recenti, ricordiamo: Straniero (2010), Via di qua. Imparare a morire (2011), L’apparire del bello. Nascita di un’idea (2013), La porta stretta. Come diventare maggiorenni (2015), Endiadi. Figure della duplicità (2015). Sui temi affrontati in questo libro, ha pubblicato fra l’altro Pensare la guerra. L’Europa e il destino della politica (1999)