Description
Quali elementi rendevano al tempo stesso peculiare e rappresentativo il più grande Stato dell’Italia centro-settentrionale del tardo medioevo, lo Stato della Chiesa, poco indagato nonostante dimensioni e importanza? Per comprenderne la storia, ricorrere alla chiave interpretativa dell’eccezionalità pontificia non basta.
Nel medioevo (e non solo), le specificità del potere temporale dei papi diedero vita ad istituzioni e meccanismi di governo talvolta del tutto unici. Lo mostrano bene l’uso papale dei giuramenti di vassallaggio e delle idee feudali di sovranità, le relazioni fra la Curia e le città grandi e piccole dello Stato, i rapporti con i regimi signorili e con le aristocrazie.
Tuttavia, se per questi aspetti lo Stato dei papi si distinse dagli altri Stati tardomedievali, alcuni importanti caratteri comuni assunsero proprio qui una particolare evidenza, rendendo lo Stato della Chiesa un punto di osservazione privilegiato: ripercorrerne le vicende permette così di meglio comprendere la storia di tutti gli Stati italiani del tempo.
Biographical notes
Sandro Carocci insegna Storia medievale presso l’Università di Roma “Tor Vergata”. Tra le sue pubblicazioni: Baroni di Roma. Dominazioni signorili e lignaggi aristocratici nel Duecento e nel primo Trecento (Roma 1993); Il nepotismo nel medioevo. Papi, cardinali, famiglie nobili (Roma 1999). Ha progettato e curato i volumi relativi al medioevo della Storia d’Europa e del Mediterraneo (Roma 2006-2007).