Description
Una grande storia di mare rimasta praticamente ignota fino a oggi. Pochi lo sanno infatti, ma fra i pionieri dell’epoca eroica della vela si può iscrivere, a tutto diritto, anche Francesco Aurelio Geraci, il primo italiano a compiere un giro del mondo. Parte il 18 agosto del 1932, vale a dire trentasette anni dopo Joshua Slocum e trentasei anni prima di Bernard Moitessier, in piena epoca fascista, con una piccola barca in legno di dieci metri, senza motore e senza radio, con la sola compagnia di un giovane assistente. Lorenzo Bono ricostruisce quel viaggio epico basandosi su diari di bordo, foto, carte nautiche e corrispondenze originali, ritrovati negli archivi della famiglia.
Geraci è un ufficiale di marina, ha risorse finanziarie limitate e deve giocoforza cercare il sostegno delle gerarchie che a lungo, ottusamente, gli faranno mancare l’appoggio richiesto. La traversata inizia dal porto di Napoli. Attraversa l’Atlantico affrontando una tempesta eccezionale durante la quale saranno registrati ufficialmente venti di 300 chilometri orari che provocano oltre tremila morti sulle coste di Cuba. Oltrepassa il canale di Panama e inizia la traversata del Pacifico. Incontra personaggi estremi e pericolosi, come gli eremiti nudisti delle Galapagos o i cannibali delle isole Banks.
La traversata dell’Oceano Indiano avviene in un’unica tappa di 5.200 miglia senza scalo, per 71 giorni di navigazione da Giava fino ad Aden, stabilendo un record che resterà imbattuto fino agli anni Ottanta. Il giro del mondo si conclude a Fiumicino il 4 giugno 1935. In 399 giorni di navigazione effettiva sono state percorse 27.775 miglia.
Biographical notes
Lorenzo Bono, appassionato velista da oltre cinquant’anni, è nato in Sicilia e vive a Roma. Ingegnere, per professione ha viaggiato in quasi tutti i paesi arabi, in Africa e in Argentina. In gioventù ha partecipato a regate in Italia e in Inghilterra. Ha navigato per molti anni in tutto il Mediterraneo con le diverse barche che ha posseduto. Una di queste è stata da lui stesso interamente progettata e fatta costruire in legno lamellare nel Cantiere Alto Adriatico di Monfalcone, nel 2006.