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Nel corso degli anni Settanta la polizia fu attraversata, come altri settori della società italiana, da proteste e forti richieste di cambiamento. Da questi fermenti nacque, dal basso e all’interno dell’istituzione, un movimento che si pose l’obiettivo di condurre la Pubblica Sicurezza a una riforma profonda che ne garantisse la smilitarizzazione e ne rendesse possibile la sindacalizzazione.
In pochi anni le adesioni dei poliziotti al movimento per la riforma e alla sua organizzazione clandestina crebbero vertiginosamente. Dopo aver creato una solida rete di comitati locali e aver raccolto migliaia di simpatizzanti, il movimento uscì allo scoperto. In un Paese segnato dalla violenza crescente di terrorismo e criminalità, i poliziotti riuscirono a portare i problemi della polizia al centro del dibattito politico.
La riforma giunse soltanto nell’aprile del 1981 e rispose solo in parte, come scoprirà il lettore, alle richieste del movimento.