Description
Se l’Italia vuole agire nel mare aperto della globalizzazione, siamo sicuri che il modello tedesco sia quello che per noi funziona meglio? È una domanda – sostengono gli autori di questo libro – che dovrebbero porsi anche la Francia, il Portogallo e la Spagna, senza contare che questa strategia fa male alla stessa Germania, vittima masochista dell’austerità dispensata all’Europa. La rigidità del Patto di stabilità è un totem che sta impoverendo i cittadini, mettendo in serio pericolo la stessa democrazia nel Vecchio Continente. Una classe politica screditata si rompe la testa sullo 0,1-0,2 per cento del disavanzo, mentre dovrebbe immaginare un programma di riforme serie per innovare e rilanciare investimenti pubblici, impresa tecnologicamente avanzata e macchina amministrativa. Insomma, per uscire dalla crisi e realizzare davvero un’Europa unita non c’è che una strada: cambiare le regole del gioco e i «vincoli stupidi» imposti dalla troika.
Biographical notes
È economista esperto di finanza pubblica e di procedure di bilancio. Dopo essere stato consigliere parlamentare del Senato della Repubblica è ora docente della Scuola nazionale dell’amministrazione (Sna). Svolge attività accademica nelle università di Roma, Pisa e Venezia. Per Castelvecchi ha pubblicato (con Pasquale Ferro) Il ritardo nei pagamenti delle amministrazioni pubbliche (2016).