Description
È una storia in gran parte ignorata in Italia quella che racconta in queste pagine Gabriele Turi. È il racconto delle dimensioni e della diffusione del commercio degli esseri umani e della schiavitù, indagate attraverso le tappe che portarono alla loro abolizione: la rivolta degli schiavi di Haiti del 1791, l'emancipazione nelle colonie inglesi (1833) e francesi (1848), negli Stati Uniti (1865) e in Brasile (1888), o nei paesi africani e asiatici ancora nel Novecento.
Gabriele Turi descrive questa lunga storia «nella convinzione che il processo lungo e contrastato che portò alla loro estinzione legale prima, reale poi, serva a individuare la ratio del sistema schiavistico e le sue eredità, e quindi i numerosi interessi in gioco – economici, sociali, religiosi e culturali – delle classi dominanti. Anche una semplice descrizione non può essere asettica: contiene sempre in sé, per come è costruita, un giudizio storiografico. Quella che presento è percorsa da tre questioni distinte, ma per molti aspetti tra loro legate: il nesso della schiavitù con l'ordine economico e politico, il motivo o i motivi del suo abbandono, la ricomparsa di nuove forme di servitù nel periodo contemporaneo, fino ai giorni nostri nei quali il mercato mondiale mette a rischio le tutele dei lavoratori nei paesi in cui erano state faticosamente conquistate».
Biographical notes
Gabriele Turi insegna Storia contemporanea nella Facoltà di Lettere di Firenze. Dirige la rivista "Passato e presente". Fra le sue pubblicazioni: Casa Einaudi (Bologna 1990); Libere professioni e fascismo (a cura di, Milano 1994); Giovanni Gentile. Una biografia (Firenze 1995; seconda edizione Torino 2006); Storia dell'editoria nell'Italia contemporanea (a cura di, Firenze 1997); Viva Maria. Riforme, rivoluzione e insorgenze in Toscana (Bologna 1999); Il mecenate, il filosofo e il gesuita. L'«Enciclopedia italiana», specchio della nazione (Bologna 2002); Editori italiani dell'Ottocento. Repertorio (a cura di, con altri, Milano 2004).