Description
Partendo dal concetto warburghiano di sopravvivenza, la storia della cultura si configura come un grande atlante della memoria in cui vengono incessantemente riscritti e tradotti, in senso lato, i paradigmi culturali fondativi dell'immaginario di cui i miti classici si fanno depositari. Più ancora del dialogo tra l'antico e il moderno, i saggi raccolti nel volume si pongono l'obiettivo di applicare il modello della traduzione, intesa in senso culturale come transcodificazione, ai processi di decontestualizzazione e ricontestualizzazione dei miti, al fine di indagare i processi di mitopoiesi all'opera nella scrittura letteraria. Come una parola migrante, ovvero una narrazione continuamente tradotta e risemantizzata, perciò in grado di mantenere sempre socialmente spendibile il sapere di cui è foriero, il mito approda, secolo dopo secolo, alle letterature contemporanee, disegnando una vasta geografia che i contributi riuniti nel volume si prefiggono di esplorare.
Biographical notes
Michela Gardini è docente di letteratura francese presso il Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università degli Studi di Bergamo. Le sue ricerche riguardano la letteratura francese moderna e contemporanea in una prospettiva interdisciplinare e transculturale. Tra i suoi libri: Nei frammenti della modernità (2006), Giovanna d’Arco e i suoi doppi (2009), Joséphin Péladan. Esthétique, magie et politique (2015), Il ritratto e l’assenza. Percorsi nella letteratura francese (2019); ha inoltre curato la raccolta di saggi di Remy de Gourmont Écrits sur Shakespeare et la littérature anglaise en France (2017).