Description
CI voleva uno studioso con l’eclettismo e la sagacia di Arturo Reghini per rivendicare, non senza ironia e vis polemica, l’esistenza di una Tradizione occidentale. Questo breve ma denso saggio, apparso per la prima volta sulla rivista «Ur» nel 1928, inizia proprio contestando la pretesa, avanzata soprattutto da alcuni esoteristi francesi, che Roma non abbia ospitato una Tradizione degna di questo nome, quasi fosse esclusivo appannaggio della Grecia e dei paesi orientali.
Con maestria e leggerezza, Reghini riesce a ricostruire una fitta trama di rimandi, simboli e testimonianze che attestano la presenza nel mondo romano di diverse dottrine iniziatiche, foriere di un sapere occulto tramandato oralmente ed evolutosi in molteplici forme nel corso dei secoli. Un testo ancora ricco di stimoli per chiunque sia interessato alla storia, ai miti, alle leggende romane e «alle tracce dell’antica sapienza italica».
Biographical notes
Arturo Reghini (1878-1946) è stato un matematico, filosofo ed esoterista italiano. Particolarmente attivo in ambito massonico (fu anche al vertice del Rito Scozzese Antico e Accettato), si dedicò in special modo allo studio di Pitagora e del pitagorismo. Scrisse su diverse riviste, dal papiniano «Leonardo» a quelle da lui fondate, come «Atanor», «Ignis» e «Ur». Malgrado la repressione da parte del Regime, negli anni ’30 ricevette prestigiosi riconoscimenti dall’Accademia dei Lincei e dall’Accademia d’Italia, soprattutto per i suoi studi su Pitagora.