Description
Per essere pienamente umani abbiamo un costante bisogno di nonumani. Per fare ricerca scientifica, creare arte, governare Stati, o semplicemente per lavorare, spostarci in città ed essere buoni cittadini, ci serviamo di un esercito silenzioso ma efficace di oggetti di tutti i tipi. Tecnologie avanzate, smart objects, automobili, ma anche banali chiavi e porte, ciascuna con le sue specificità, non sono entità passive, semplici e innocenti strumenti: compartecipano invece del senso umano e sociale. Ecco cosa significa il titolo di questo libro: le politiche del design sono quelle che, implicitamente ma inesorabilmente, le cose di cui siamo circondati portano avanti, spesso a dispetto della consapevolezza di chi le ha progettate. Bruno Latour ci insegna allora che, per ricostruire chi siamo, dobbiamo rivolgere lo sguardo proprio là dove sembra non ci sia umanità.
Biographical notes
Bruno Latour, filosofo, antropologo, sociologo delle scienze, è professore ordinario all’Istituto di studi politici – Sciences Po di Parigi. Autore di numerose opere e articoli sull’antropologia del mondo moderno, ha studiato i laboratori e i processi sociali implicati nella ricerca scientifica. Fra i suoi scritti più noti: Non siamo mai stati moderni (1995), La scienza in azione (1998), Politiche della natura (2000), Il culto moderno dei fatticci (2017) e La sfida di Gaia (2020).