Description
Publisher Weekly
«Un libro radicale, esuberante e pieno di fatti, analisi e notizie che smentiscono tutti i pregiudizi e gli stereotipi sulla vecchiaia. Mentre la Applewhite descrive e stigmatizza l'ageismo, emergono nuovi modi di vedere e di essere nel mondo.»
Laurie Anderson
AGE PRIDE! È ORA DI AFFERMARE CHE LE DISCRIMINAZIONI NEI CONFRONTI DELL’ETÀ SONO NEGATIVE E INACCETTABILI.
«Come porti bene i tuoi anni!» È una frase che fa piace a tutti sentirsi dire, ma è un complimento oppure è una frase «ageista»? In fondo significa che appari in forma solo se dimostri un’età inferiore alla tua. Ma che male c’è a dimostrare la propria età? Anzi, che male c’è ad avere la propria età, qualunque essa sia, e a rivendicarla con orgoglio? L’ageismo, spiega Ashton Applewehite, è una forma di discriminazione che si nutre di pregiudizi relativi alle classi d’età. E, in una società occidentale concentrata sul valore della giovinezza in modo addirittura grottesco ma in cui la vita media si è incredibilmente allungata, chi ne fa le spese è proprio la categoria di persone più numerosa: le persone non giovani. E allora è giunta l’ora di combattere con fermezza tutti pregiudizi ageisti. La vita cambia quando si invecchia, questo è certo: ma non è affatto detto che cambi in peggio, perché invecchiare significa procedere in una trasformazione costante che ci arricchisce come individui e come elementi della società: nel lavoro, nel rapporto di coppia, nelle relazioni interpersonali. Una società che emargina le persone più vecchie è una società non solo meno saggia, ma anche meno creativa.
Age pride!