Description
Sono i falsi e i falsari il fulcro intorno a cui ruotano in questo libro le coinvolgenti e spiazzanti conversazioni di Federico Zeri, un grande storico dell'arte nel quale il rigore del filologo ha sempre convissuto felicemente con lo spirito erratico di un conoscitore senza pari. La sua è un'intelligenza cui nulla è estraneo perché tutto - dalla cucina alla moda, dall'arredamento al folclore - è espressione artistica. Incontreremo quindi in queste pagine Leonardo da Vinci e i fratelli van Eyck, Caravaggio e Rubens, ma anche il restauro e le differenze fra arte occidentale e arte russa, la natura morta e i grandi artisti del Novecento. Nell'officina affabulatoria di Zeri, par di toccare con mano, quasi sentire, gli odori dei colori, le tecniche, i pigmenti, i trattamenti cui venivano sottoposte le opere perché acquisissero la patina antica. Ma i falsari, anche i migliori (per i quali Zeri non nasconde la propria ammirazione), nonostante la loro abilità cadono sempre sullo stile, che è inimitabile e non può essere riprodotto. Come ci insegna Zeri, è impossibile immergersi nel passato al punto da poter replicare esattamente l'autentica sensibilità che gli corrisponde.
Biographical notes
Federico Zeri (1921-1998) è unanimemente considerato uno dei più grandi storici dell'arte italiani. Autore di decine di fondamentali saggi, presso Longanesi ha pubblicato: Mai di traverso (1982), L'inchiostro variopinto (1985), Dietro l'immagine (1987), Orto aperto (1990), l'autobiografia Confesso che ho sbagliato (1995), La memoria e lo sguardo (2001) e Abecedario pittorico (2007).