Description
«L'ascesa degli Stati Uniti a grande e unica potenza del sistema internazionale è avvenuta sfruttando (e consolidando) una rete d'interdipendenze, create anche e soprattutto dagli Usa, che hanno poi finito per costringere gli stessi Stati Uniti, limitandone la libertà d'azione e riducendone in una qualche misura la sovranità»: ma cosa ha portato le tredici colonie nord-americane della Gran Bretagna a trasformarsi col tempo nella potenza egemone che conosciamo oggi?
Mario Del Pero racconta questa storia attraverso tre grandi fasi: la costruzione di un impero continentale mossa dall'ambizione di realizzare un unico Stato dalla costa atlantica a quella pacifica; l'affermazione, a cavallo tra Otto e Novecento, di un impero tra gli imperi; infine l'irresistibile ascesa dell'impero globale, interprete di una politica di potenza che dal secondo dopoguerra in avanti proietta nel mondo l'egemonia statunitense e fa degli Usa il garante degli equilibri geopolitici mondiali. Una iperpotenza unica per la sua superiorità assoluta e relativa, ma anche vulnerabile e spesso isolata. Capace, con l'elezione di Barack Obama – come sottolinea questa nuova edizione – di risollevarsi e rilanciare una volta ancora la propria immagine, ma non più in grado di imporre le proprie posizioni al resto del mondo.
Biographical notes
Mario Del Pero è professore di Storia internazionale presso il Centre d'Histoire di Sciences Po di Parigi. Ha insegnato inoltre alla Columbia University, alla New York University e alla School of Advanced International Studies (SAIS) della Johns Hopkins University. Tra le sue pubblicazioni: L'alleato scomodo. Gli Usa e la DC negli anni del centrismo, 1948-1955 (Roma 2002); The Eccentric Realist (Ithaca 2010); Spiare e tradire (con Phillip Deery, Milano 2011); Era Obama. Dalla speranza del cambiamento all'elezione di Trump (Milano 2017).