Storia di mio padre
Editore:
Anno:
2018
ISBN:
9788830451247
DRM:
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2018
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Description
«Stefano Cagliari ha vissuto l'abisso e ne è uscito senza piegarsi o spezzarsi. Il suo percorso si compie con "Storia di mio padre", raccolta di lettere e spunti su Cagliari scritta dal figlio con Costanza Rizzacasa d'Orsogna.»
Il Venerdì - la Repubblica - Andrea Greco
«Leggendo le ultime lettere di Gabriele Cagliari, il sentimento dominante, oltre a una sincera compassione, è il rammarico per una grande occasione perduta.»
Il Messaggero - Carlo Nordio
Gabriele Cagliari, allora presidente dell’ENI, venne arrestato la sera dell’8 marzo di venticinque anni fa su richiesta della procura di Milano, con l’accusa di avere autorizzato il pagamento di tangenti. Il 20 luglio, dopo 134 giorni di carcerazione preventiva, Cagliari venne ritrovato morto nel bagno della sua cella nel carcere di San Vittore. Si era ucciso soffocandosi con un sacchetto di plastica, ma prima aveva voluto spiegare il suo suicidio in varie lettere, di cui una indirizzata alla moglie, ai due figli e al nipotino: «Miei carissimi Bruna, Stefano, Silvano, Francesco: sto per darvi un nuovo, grandissimo dolore. Ho riflettuto intensamente e ho deciso che non posso sopportare più a lungo questa vergogna». In molte di queste lettere, finora inedite, Cagliari polemizzava con il trattamento riservatogli dai magistrati, che riteneva disumano e ingiusto, e la notizia della sua morte scatenò moltissime polemiche sugli eccessi della carcerazione preventiva. Il suo gesto disperato avrebbe avuto conseguenze terribili sulla vita della moglie e dei suoi familiari. Il figlio Stefano, che allora aveva trentasei anni, si trovò ad affrontare non solo i lutti (durante la detenzione del padre avrebbe perso la moglie e di lì a poco anche il fratello) ma pure l’assalto dei media e gli strascichi dell’inchiesta più discussa della nostra storia recente. Venticinque anni dopo, rileggendo le lettere dal carcere insieme alla giornalista Costanza Rizzacasa d’Orsogna, Stefano Cagliari ripercorre in un racconto intimo e toccante la vita del padre. Una vita tragicamente intrecciata alle vicende giudiziarie di Tangentopoli che stravolsero l’Italia.
Il Venerdì - la Repubblica - Andrea Greco
«Leggendo le ultime lettere di Gabriele Cagliari, il sentimento dominante, oltre a una sincera compassione, è il rammarico per una grande occasione perduta.»
Il Messaggero - Carlo Nordio
Gabriele Cagliari, allora presidente dell’ENI, venne arrestato la sera dell’8 marzo di venticinque anni fa su richiesta della procura di Milano, con l’accusa di avere autorizzato il pagamento di tangenti. Il 20 luglio, dopo 134 giorni di carcerazione preventiva, Cagliari venne ritrovato morto nel bagno della sua cella nel carcere di San Vittore. Si era ucciso soffocandosi con un sacchetto di plastica, ma prima aveva voluto spiegare il suo suicidio in varie lettere, di cui una indirizzata alla moglie, ai due figli e al nipotino: «Miei carissimi Bruna, Stefano, Silvano, Francesco: sto per darvi un nuovo, grandissimo dolore. Ho riflettuto intensamente e ho deciso che non posso sopportare più a lungo questa vergogna». In molte di queste lettere, finora inedite, Cagliari polemizzava con il trattamento riservatogli dai magistrati, che riteneva disumano e ingiusto, e la notizia della sua morte scatenò moltissime polemiche sugli eccessi della carcerazione preventiva. Il suo gesto disperato avrebbe avuto conseguenze terribili sulla vita della moglie e dei suoi familiari. Il figlio Stefano, che allora aveva trentasei anni, si trovò ad affrontare non solo i lutti (durante la detenzione del padre avrebbe perso la moglie e di lì a poco anche il fratello) ma pure l’assalto dei media e gli strascichi dell’inchiesta più discussa della nostra storia recente. Venticinque anni dopo, rileggendo le lettere dal carcere insieme alla giornalista Costanza Rizzacasa d’Orsogna, Stefano Cagliari ripercorre in un racconto intimo e toccante la vita del padre. Una vita tragicamente intrecciata alle vicende giudiziarie di Tangentopoli che stravolsero l’Italia.
Biographical notes
Stefano Cagliari (1957) è un architetto
e nel luglio del 1993, quando suo
padre si uccise, aveva trentasei anni.
Finora ha rilasciato pochissime interviste
e questo è il suo primo libro.
e nel luglio del 1993, quando suo
padre si uccise, aveva trentasei anni.
Finora ha rilasciato pochissime interviste
e questo è il suo primo libro.
Gherardo Colombo è nato a Briosco (MB) nel 1946. Per oltre trent’anni magistrato, dal 2007 si dedica alla riflessione pubblica sulla giustizia attraverso l’associazione «Sulle regole».
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