Description
Le autrici si sono confrontate con il progetto ambizioso di correggere due secoli di errori e di leggende riguardanti le residenze di Napoleone all'isola d'Elba: il primo di grande respiro dopo l'acquisizione del piccolo palazzo dei Mulini da parte dello Stato Italiano nel 1927. Solo negli ultimi anni si è avvertita, da chi aveva la responsabilità di conservare e valorizzare questo bene di straordinario valore storico, la necessità di dotarsi del supporto di un'indagine scientifica che permettesse di capire quale era lo stato effettivo della residenza “imperiale” dei Mulini, cosí come Napoleone l'aveva progettata e realizzata. Non si era mai indagato su quanto complesse fossero le modalità con le quali Napoleone organizzava i luoghi in cui viveva, anche temporaneamente, codificate fin dall'inizio dell'Impero con l'istituzione della Maison de l'Empereur, e dell'Etiquette Imperiale: una pigrizia culturale e una supponenza che hanno finito per consolidare l'immagine di un Imperatore prigioniero, afflitto e sconfitto, confinato in una residenza di modeste dimensioni. Ha cosí prevalso una “vulgata” alimentata dalla tradizione orale e da una pubblicistica aneddotica che ha finito per condizionare ogni approccio con il patrimonio napoleonico dell'Elba che non ha mai convinto gli studiosi e che lasciava interdetti i visitatori, soprattutto stranieri. In definitiva, per azzardare una sintesi efficace, le autrici hanno puntato, con coraggio e determinazione, a riportare Napoleone nelle residenze e restituire le residenze a Napoleone. Roberta Martinelli, direttore del museo nazionale delle residenze di Napoleone all'Elba dal 1998 al 2013. Ha ideato e curato un numero considerevole di mostre, nazionali e internazionali, sui temi napoleonici. Ha promosso il progetto “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana” finalizzato alla riscoperta e alla valorizzazione della presenza di Napoleone nell'area costiera della Toscana lavorando su materiali inediti degli Archivi italiani e francesi. Per effetto di questa multiforme opera è stata avviata la riconsiderazione dei dieci mesi che Napoleone ha vissuto all'Elba recuperando di questo periodo la sua piena appartenenza al ciclo imperiale. Acquisizione culturale questa che sta alla base delle iniziative che nel 2014 si terranno per le celebrazioni del Bicentenario napoleonico. Velia Gini Bartoli, architetto e storica dell'architettura si è formata alla Scuola di Saverio Muratori. Ha al suo attivo numerosi studi, progetti e pubblicazioni sui centri storici. Da sempre impegnata nel campo della ricerca storico-archivistica sulla quale ha basato i suoi interventi di restauro nel campo dell'edilizia e dell'urbanistica in Italia e all'estero. Dal 2006 collabora con Roberta Martinelli al progetto di riscoperta delle presenze napoleoniche in Toscana attraverso incontri, convegni, pubblicazioni, eventi e mostre internazionali, sempre a soggetto napoleonico, come Mito e Bellezza realizzata con la collaborazione eccezionale di Hermès. Ha prestato la sua consulenza tecnico-scientifica per il progetto di restauro e restituzione filologica della residenza napoleonica dei Mulini, oggi museo nazionale.