Description
Quando le truppe borboniche e sanfediste entrarono a Napoli nel 1799, l'Europa intera rimase sconvolta perché le violenze culminarono in episodi di antropofagia. Ma questi delitti di bassifondi dimenticati costituirono un unicum, un caso isolato? Anche se Napoli è il punto di partenza della narrazione, lo sguardo si allarga poi all'Europa, con una comparazione nella lunga durata che si estende dal tardo Medioevo delle lotte tra guelfi e ghibellini e delle signorie che chiudevano l'esperimento comunale al Cinquecento del Sacco di Roma e delle guerre di religione in Francia; dal Seicento della Rivoluzione inglese e del secolo d'oro olandese fino al Settecento della Rivoluzione francese. Una carrellata impressionante di decine e decine di massacri popolari, coronati dal cibarsi di carne umana, che mostra quanto il cannibalismo in Europa fosse soprattutto un'estrema pratica magico-rituale della politica popolare, fino a un tempo a noi molto vicino. Un'indagine sconvolgente e appassionante, condotta fra storia e antropologia, che riesuma un grande rimosso della storia del Vecchio Continente: il cannibalismo praticato non per fame ma nel fragore della lotta politica.
Biographical notes
Luca Addante (Cosenza, 1970) è professore di Storia moderna all'Università di Torino. Si è occupato in particolare di personaggi e movimenti del dissenso religioso e politico più radicale, dagli eretici ai libertini, dai giacobini ai carbonari. Per Laterza è autore di Eretici e libertini nel Cinquecento italiano (2010), che nel 2011 ha vinto il "Premio Federico Chabod" dell'Accademia dei Lincei assegnato al miglior libro di storia medievale, moderna o contemporanea, e Tommaso Campanella. Il filosofo immaginato, interpretato, falsato (2018, edizione francese Paris 2021).