Description
Dopo decine di anni di confronti e dispute i linguisti sono oggi quasi unanimi nel dire che tutte le lingue sono fondamentalmente simili e, pertanto, incapaci di filtrare in modo differente la percezione del mondo. Ma ne siamo sicuri?
Attraverso l’analisi dei termini usati per indicare i colori nelle lingue più disparate, o attraverso i termini di orientamento spaziale usati in lontane tribù, Guy Deutscher ci insegna che forse, dopo tutto, la lingua che parliamo può avere un’influenza molto marcata sulle nostre percezioni.
Con esempi che spaziano da Omero a Darwin, dall’Amazzonia all’Australia, dal Talmud alla letteratura russa, La lingua colora il mondo coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina, con la sua prosa avvolgente e con le sue idee innovative.
Attraverso l’analisi dei termini usati per indicare i colori nelle lingue più disparate, o attraverso i termini di orientamento spaziale usati in lontane tribù, Guy Deutscher ci insegna che forse, dopo tutto, la lingua che parliamo può avere un’influenza molto marcata sulle nostre percezioni.
Con esempi che spaziano da Omero a Darwin, dall’Amazzonia all’Australia, dal Talmud alla letteratura russa, La lingua colora il mondo coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina, con la sua prosa avvolgente e con le sue idee innovative.
Biographical notes
Guy Deutscher (Tel Aviv 1969) ha insegnato al St John’s College di Cambridge, in Inghilterra e al Dipartimento di Lingue e culture della Mesopotamia antica dell’Università di Leiden, in Olanda. Laureato in matematica a Cambridge, si è poi specializzato in linguistica nella stessa università. Attualmente è docente onorario presso la Scuola di lingue, linguistica e culture dell’Università di Manchester. La lingua colora il mondo è il suo terzo libro, il primo tradotto in italiano.