Description
Una storia vera e incredibile, che si legge come un giallo. A diciotto anni Giuseppe Gulotta, giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a confessare l’omicidio di due carabinieri ad “Alkamar”, una piccola caserma in provincia di Trapani. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi. Gulotta ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia. Non è mai fuggito. Ha lottato a testa alta e in questo libro racconta tutto per la prima volta: l’arresto, le torture, i processi (ben nove), la prigione, l’amore per Michela, che ha conosciuto mentre attendeva la sentenza definitiva (cioè l’ergastolo), per il figlio William, che ha visto crescere dall’altra parte del vetro divisorio, durante i colloqui settimanali, la verità su Alkamar. Oggi Gulotta è un uomo libero, la sua storia è finita su tutti i giornali e in tv. È stato ospite di Fabio Fazio a QUELLO CHE (NON) HO, la trasmissione con Roberto Saviano. In molti lo fermano per strada manifestandogli stima e ammirazione. Dalle istituzioni e dall’Arma dei carabinieri nemmeno un comunicato di scuse.
Biographical notes
Nicola Biondo ha scritto reportage e inchieste per “Avvenimenti”, “La Stampa”, “l’Unità” e ha collaborato al programma Rai Blu Notte di Carlo Lucarelli. Per Chiarelettere ha scritto Alkamar (con Giuseppe Gulotta, 2013).
Giuseppe Gulotta, cinquantacinque anni, nel febbraio del 2012, dopo trentasei anni di calvario giudiziario e ventidue di carcere, è stato assolto per non aver commesso il fatto. Era accusato dell’omicidio di due carabinieri ad Alcamo Marina, in provincia di Trapani. È stato picchiato e costretto a confessare. La sentenza di revisione che lo ha assolto è arrivata grazie alle rivelazioni di uno dei carabinieri presenti alle torture, che per la prima volta e solo a partire dal 2008 ha riportato ai magistrati la sua versione dei fatti.