Description
Questa storia inizia quando, non ancora diciottenne, Rebecca Solnit prende possesso di un piccolo appartamento in un vecchio quartiere di San Francisco dove capita di sentire, certe sere, il suono delle sirene antinebbia mescolarsi al respiro dell’oceano Pacifico. Là inizia la sua ricerca di sé stessa, come persona, come scrittrice e come attivista politica; ricerca che è, in sostanza, una lotta per non scomparire. Perché, spiega Solnit con lucidità e passione, la condizione femminile è fatta di continue e ripetute scomparse, dell'inesistenza e dell’invisibilità così ben descritte in quello che è diventato ormai un classico, Gli uomini mi spiegano le cose. Ma questo libro è anche una dichiarazione d’amore: alla San Francisco dei quartieri storici, degli artisti, del movimento LGBTQ e delle proteste più spettacolari contro le guerre e le discriminazioni; al deserto, alle imponenti catene montuose, dove faticosamente si riaffacciano le culture native e dove si sono svolte storiche manifestazioni antinucleari e per la difesa del territorio. In queste pagine traboccanti poesia seguiamo la giovane Rebecca incontrare persone, paesaggi e storie e condividiamo la sua lotta contro l’inesistenza: la sua e quella delle donne, degli ultimi, degli indifesi.
Biographical notes
REBECCA SOLNIT, californiana, è scrittrice, giornalista, storica, ambientalista, femminista e critica d'arte. Ha pubblicato diversi libri su ambiente, arte, politica, letteratura ed esperienze di viaggio, tra cui Storia del camminare (2018), Gli uomini mi spiegano le cose (2017), Chiamare le cose con il loro nome (2019), Ricordi della mia inesistenza (2021), tutti usciti per Ponte alle Grazie. I suoi scritti sono apparsi su Harper's Magazine e The Guardian. Vincitrice di numerosi premi, è una delle intellettuali americane più rispettate e autorevoli.