Description
“Il 36esimo confinato” è don Pierino Dilenge, prete rivoluzionario, mandato negli anni Settanta ad Aliano, in Basilicata, paese che ha ospitato numerosi esiliati politici – non meno di 35, tra gli anni Trenta e Quaranta – tra cui Carlo Levi. Era il luogo più adatto ad annichilire un uomo punito per essere fuori dagli schemi della Chiesa. Lo strano sacerdote, però, assume il ruolo di Masaniello del sovvertimento sociale ed economico. Lotta contro la gerarchia ecclesiastica e i partiti politici, tiene in vita il ricordo di Levi. Occupa le terre abbandonate, insieme ai suoi giovani, e diventa un riferimento del cooperativismo italiano. Viene nominato presidente di una banca e dà vita ad una piccola guerra con la sindaca comunista. Un'attività frenetica che, spesso, lo ha portato nei tribunali per storie giudiziarie che hanno fatto parlare la stampa nazionale. La storia di don Pierino è simile a quella di Carlo Levi: confinati perché non in sintonia con il “sistema”, ma entrambi capaci di ribaltare una condanna in occasione di denuncia e protagonismo. L'esperienza visionaria del prete-imprenditore ha consentito di trasformare una terra del dolore in un luogo che oggi è meta turistica.
Emilio Salierno è nato a Tricarico (Matera) nel 1962. È giornalista professionista e docente di Diritto ed Economia. Segue le vicende sociali, politiche ed economiche della Basilicata come redattore del quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”. È al suo secondo libro. Nel primo, Io sono l'elemento di mezzo (Rubbettino), ha raccontato la storia di un'influente donna cinese che opera per il dialogo tra Oriente e Occidente. Ora propone la figura di un sacerdote cattolico fuori dall'ordinario. È tra i fondatori della “International Chamber of Sisters”, associazione attiva nelle relazioni culturali con l'Asia.