Description
Questo volume raccoglie il racconto sintetico, scritto e illustrato, di un lungo lavoro di restauro condotto per un ventennio sul complesso abbaziale di San Salvatore Maggiore, nell'alto Lazio. L'ampia mole, la storia ultra-millenaria e la densa stratificazione costruttiva rendono la fabbrica una testimonianza architettonica importante, purtroppo oggi poco conosciuta, la cui sopravvivenza fisica è stata minacciata dallo spoglio sistematico e dal progressivo degrado che ha investito murature, solai e coperture, strutture e finiture, materiali e dettagli figurativi. Se i lavori di restauro statico e di reintegrazione hanno finalmente invertito il processo di consunzione che procedeva inarrestabile nel corso degli ultimi due secoli, molto ancora c'è da fare per garantire al monastero la frequentazione, il rispetto e l'apprezzamento che dovrebbero spettargli. La scarsa notorietà, anche legata alla carenza di documentazione, rafforza invece ancora oggi la vulnerabilità per altri versi indotta dalle condizioni d'isolamento territoriale in cui il monumento si trova; se queste ultime hanno favorito l'incuria e l'abbandono, ma anche la sostanziale conservazione dei caratteri autentici e sedimentati della fabbrica e del paesaggio circostante, la mancanza di divulgazione costituisce un ostacolo ad una conservazione efficace non compensata da alcun vantaggio indiretto. Illustrare il monumento e i lavori che su di esso sono stati condotti costituisce pertanto un atto doveroso e imprescindibile, necessario alla prosecuzione di una storia che può attuarsi soltanto nel reiterarsi nel tempo della conoscenza e dell'uso da parte dell'uomo.
Giovanni Carbonara, Donatella Fiorani e Giancarlo Palmerio, architetti, sono professori di Restauro architettonico presso la Facoltà di Architettura dell'Università "Sapienza" di Roma. Amedeo Riccini lavora come architetto libero professionista.