Description
“SALUTO CON GRANDE FAVORE UN LIBRO COME QUESTO, PERCHÉ CONSENTE DI COGLIERE IL MEGLIO DA CIÒ CHE STA PER ACCADERE... L’UNICO MODO PER SALVARSI.” SIMONE PEROTTI
Una rivoluzione è possibile. Per vivere meglio. A partire da noi stessi, dalle nostre abitudini. Questo libro lo dimostra. Gea viaggia molto per lavoro, ma ha abolito gli alberghi. La mattina si sveglia in casa di sconosciuti, prende il caffè con loro e poi esce per lavorare. Ringraziandoli con una stretta di mano. Adesso ha amici in tutto il mondo. Renato è un siciliano doc, vive a Milano, ama cucinare e chiacchierare. Una volta al mese trasforma casa sua in un ristorante per sei fortunati. Entrano sconosciuti, escono sorridenti e con la promessa di rivedersi. A fine cena Renato ha qualche piatto da lavare e il portafoglio gonfio. Poi c’è Nicola, ex manager, che ripara elettrodomestici in cambio di ripetizioni per il figlio. Rodrigo dà passaggi a sconosciuti per abbattere le spese di viaggio. Ed Eloisa, che all’estero noleggia l’auto direttamente dai privati. Si chiama “sharing economy” ed è l’economia della condivisione che sta rivoluzionando il mondo. Nel pieno della crisi, contribuisce a ripensare al capitalismo in una logica redistributiva: le voci di costo si trasformano in risorse. E le persone possono riappropriarsi di occasioni sociali. Infatti sono cooperazione, fiducia, generosità, gratuità a generare valore. È collegata a queste condizioni morali la ripresa, non al Pil, e la crescita sarebbe immediata e duratura, e porterebbe benessere reale, non solo economico, se solo qualcuno oltre un’élite l’avesse capito e lo stesse vivendo. Gea Scancarello ha provato in prima persona. E oggi non tornerebbe più indietro.
Una rivoluzione è possibile. Per vivere meglio. A partire da noi stessi, dalle nostre abitudini. Questo libro lo dimostra. Gea viaggia molto per lavoro, ma ha abolito gli alberghi. La mattina si sveglia in casa di sconosciuti, prende il caffè con loro e poi esce per lavorare. Ringraziandoli con una stretta di mano. Adesso ha amici in tutto il mondo. Renato è un siciliano doc, vive a Milano, ama cucinare e chiacchierare. Una volta al mese trasforma casa sua in un ristorante per sei fortunati. Entrano sconosciuti, escono sorridenti e con la promessa di rivedersi. A fine cena Renato ha qualche piatto da lavare e il portafoglio gonfio. Poi c’è Nicola, ex manager, che ripara elettrodomestici in cambio di ripetizioni per il figlio. Rodrigo dà passaggi a sconosciuti per abbattere le spese di viaggio. Ed Eloisa, che all’estero noleggia l’auto direttamente dai privati. Si chiama “sharing economy” ed è l’economia della condivisione che sta rivoluzionando il mondo. Nel pieno della crisi, contribuisce a ripensare al capitalismo in una logica redistributiva: le voci di costo si trasformano in risorse. E le persone possono riappropriarsi di occasioni sociali. Infatti sono cooperazione, fiducia, generosità, gratuità a generare valore. È collegata a queste condizioni morali la ripresa, non al Pil, e la crescita sarebbe immediata e duratura, e porterebbe benessere reale, non solo economico, se solo qualcuno oltre un’élite l’avesse capito e lo stesse vivendo. Gea Scancarello ha provato in prima persona. E oggi non tornerebbe più indietro.
Biographical notes
Gea Scancarello, classe 1980, si è formata tra Italia, Stati Uniti e Spagna, dove ha vissuto e studiato. Giornalista, viaggiatrice, appassionata di storie e di vita, come freelance per i principali magazine nazionali («Vogue», «A», «Sportweek», «io donna», «Riders») e come inviata per il quotidiano online Lettera43.it ha scritto reportage dal Libano e dagli Stati Uniti, dalla Cina e dall’Algeria, passando per il Brasile e Cipro.
Ha seguito gli sconvolgimenti socioeconomici della crisi dell’euro e la campagna elettorale di Barack Obama; ha chiacchierato di storia, economia e ambiente con Noam Chomsky, Jacques Le Goff e Luis Sepúlveda. L’ultima rivoluzione che ha indagato è la sharing economy: un fenomeno da governare che potrebbe fornire un’insperata via di uscita dalla stagnazione, economica e umana. E sul suo blog, Paneesharing.it, la racconta.