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Il libro, nel contesto di alcuni capitoli che precedono e concludono l'argomento dandone la chiave di una corretta lettura, presenta nove casi di persone che hanno vissuto la drammatica esperienza di vessazione o di possessione diabolica. Tutto ciò allo scopo di far conoscere questa triste realtà a una comunità cristiana, la quale ignora spesso l'esistenza di persone che vivono questo dramma e, conseguentemente, non dà ad esse l'aiuto necessario attraverso la preghiera e il digiuno, anzi il più delle volte è come se le avesse cancellate dall'anagrafe della Chiesa, nonostante sia detto che queste persone, tra i poveri, sono i più poveri che la Chiesa deve amare di amore di predilezione (cfr. Presentazione al Rito degli esorcismi in italiano, n. 16).
È triste constatare, poi, come in tante diocesi non ci si preoccupi di incaricare un sacerdote, che eserciti il ministero di esorcista, e vedere persone che, schiacciate dalla sofferenza, battono, nella loro disperazione, strade sbagliate, ricorrendo a maghi e a fattucchieri nella ricerca di qualcuno che possa risolvere i loro problemi.Peccato! La Chiesa dispone di uno strumento validissimo, che è l'esorcismo, datole dal suo Signore, per risolvere tali problemi, e purtroppo non sempre esso viene esercitato.Prefazione del card. Salvatore De Giorgi Introduzione di Vincenzo Mastronardi.
PREFAZIONEdel card. SALVATORE DE GIORGI
Dopo la pubblicazione, con successo, del volume Dalla filosofia all'esorcismo, in cui fra Benigno mi raccontava la sua esperienza di esorcista « convertito » (« convertito », perché egli tutto avrebbe voluto fare tranne che l'esorcista), ecco adesso un suo nuovo libro dal titolo: Il diavolo esiste, io l'ho incontrato, dove presenta alcuni casi di vessazione e di possessione, nei quali il Signore ha fatto grandi cose, liberando, con l'esorcismo, alcune persone da una tirannia opprimente e umiliante qual è, appunto, quella del diavolo e dei demoni.
Sono convinto, con lui, che questo sarà un libro certamente utile, in particolare ai sacerdoti, soprattutto se esorcisti che si trovino agli inizi del loro ministero: fornirà loro, infatti, uno strumento adatto per un eventuale discernimento. Un libro utile agli stessi vescovi, i quali potranno rendersi più facilmente conto dell'urgenza, nelle proprie diocesi, della nomina di almeno un esorcista. Un libro utile a quei credenti, che mettono in dubbio l'esistenza del diavolo e dei demoni e la loro azione nefasta nel mondo: constatare come delle persone le quali, senza alcun trattamento farmacologico e psicoterapeutico, siano guarite attraverso l'esorcismo, dovrebbe farli riflettere. Un libro, infine, utile anche agli esperti in medicina e in psichiatria, che potranno constatare come non tutto può essere ricondotto a patologie psichiatriche.
La presentazione dei casi, con le preziose e dettagliate testimonianze di persone che hanno vissuto la drammatica esperienza di vessazione o di possessione, trova un suo collocamento nel contesto di alcuni capitoli, che precedono e concludono l'argomento.
Importante il capitolo riguardante la fede della Chiesa nei confronti di questa realtà, che è il diavolo e i demoni, una fede che affonda le sue radici nella Bibbia e nella Tradizione.
Il capitolo riguardante la vittoria di Cristo Gesù è fondamentale in questo libro ed è la chiave per riuscire a leggere correttamente la storia di quelle vite umane, distrutte e liberate dalla tirannia opprimente e umiliante del diavolo.
Non meno importante è il capitolo riguardante Cristo Gesù crocifisso. È lui, infatti, l'unica risposta al perché della sofferenza e al perché dei tormenti procurati dal maligno.
Il capitolo conclusivo, infine, dà al lettore una giusta valutazione delle cose. Certamente, chi subisce i tormenti del diavolo, attraverso l'infestazione, la vessazione o la possessione, è sottoposto a un male veramente grave. Esso, comunque, non ha la stessa valenza del peccato, che, invece, è un male molto più grave,per cui è esatto quello che ci ricorda l'autore, rifacendosi ai vescovi italiani che, cioè, preoccuparsi dei fenomeni soliti della possessione, della vessazione e dell'infestazione e non preoccuparsi della tentazione e del peccato è da persone poco sagge.
È da essere grati all'autore per quello che, come esorcista, ha fatto e fa per la Chiesa. Gratitudine da estendere, evidentemente, a tutti gli esorcisti.
Essi esercitano un ministero veramente «importante», come ebbe a dire Benedetto XVI, e dovrebbero essere « sostenuti dalla vigile attenzione dei loro vescovi e dalla incessante preghiera della comunità cristiana» (Udienza generale, 14 settembre 2005).
Da parte mia ho sempre sostenuto l'attività esorcistica di fra Benigno e mi sono impegnato in prima persona a pregare per lui. Un impegno preso pubblicamente in occasione di un ritiro del clero della mia Arcidiocesi di Palermo.
Sono, poi, contento di quanto si è realizzato nella nostra Sicilia a proposito degli esorcisti. Non era possibile nominarli e non preoccuparsi della loro formazione. Come Conferenza Episcopale Siciliana abbiamo preso a cuore la loro formazione, incaricando fra Benigno del coordinamento e dell'organizzazione degli incontri di formazione.
Auspico che la pastorale della liberazione abbia più ampio sviluppo in Sicilia e altrove.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
Mi ha procurato grande piacere l'invito rivoltomi da fra Benigno a preparare una introduzione al suo libro Il diavolo esiste, io l'ho incontrato, cosa che io ho fatto per ben quattro ordini di motivi:
1. il primo perché psichiatra cattolico appartenente alla pastorale universitaria con sede in Vicariato a Roma e nipote di un monsignore;
2. perché dal 1982 dedito ai fenomeni di possessione demoniaca da attentamente valutare (ex adiuvantibus) psichiatricamente fin lì dove lo psichiatra e la scienza medica riesce a fornirci una spiegazione;
3. perché indicata la mia persona nella Conferenza Episcopale Siciliana, attraverso fra Benigno incaricato dalla stessa Conferenza per la formazione degli esorcisti di Sicilia, quale «psichiatra didatta» cattolico;
4. per il personale più «profondo credo» sia nella religione cattolica, sia in qualità di criminologo clinico, nella bontà dell'essere umano talvolta soltanto vittima di se stesso, delle proprie distorsioni cognitive e dei condizionamenti socio-ambientali disturbanti il processo di conquista del proprio equilibrio interiore.
Quanto sopra, non va disgiunto dal mio più profondo credo nell'« essere umano donativo» e che, in quanto tale, è potenzialmente capace di somministrarsi a mo' di farmaco («uomo come medicina») all'essere umano sofferente o che si ritrova semplicemente in profondo disagio intra-psichico e/o interpersonale, ma sempre abbisognevole di ascolto e con forti necessità di diluire con l'altro le proprie più profonde inadeguatezze e sofferenze.
Gli esorcisti che io conosco sono dotati di tale capacità donativa e tra questi riconosco uno dei primati a fra Benigno. Ho riscontrato in loro la stessa sensibilità del musicista in grado di far vibrare la corda giusta dapprima in sé.