Descrizione
Delineare il quadro della Calabria medievale è impresa affascinante e difficile: perché è proprio in quei secoli - ben più vicini a noi di quanto non sia la grande classicità magnogreca, certo, ma rimossi e malnoti agli occhi di tutti - che la Calabria, soprattutto quella del pressoché sconosciuto entroterra, con i suoi agglomerati interni e imprendibili, con le sue chiesette rupestri, con la santità dei suoi mille eremiti, con la popolazione adorante nei suoi mille cenobi, fonda i caratteri di una civiltà originalissima: regione forte ma umile e dolce, universale e tuttavia recondita, ultimo baluardo dell'Europa occidentale protesa nel Mediterraneo, e tuttavia così fortemente intrisa di elementi orientali, a lungo contesa da Bizantini e Goti, Arabi e Longobardi, fino all'estrema fioritura di Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi; e ancor meglio - segno ed espressione di insuperata altezza civile - terra ospitalissima per Albanesi, Valdesi, Ebrei, perseguitati da intolleranza di chiese, stati e feudatari. (Dalla prefazione di Augusto Placanica) Saggi di: Pasquale Corsi, Franco Porsia, Salvatore Fodale, Horst Enzensberger, Enzo D'Agostino, Giuseppe Occhiato, Enrico Pispisa, Cesare Colafemmina, Giovanni Cherubini, Errico Cuozzo, Jean-Marie Martin, Alfonso Leone, Momcilo Spremic´, Giuseppe Guzzetta