Descrizione
La ricerca affronta il pensiero di Derrida alla luce dal suo rapporto con il giudaismo. L’analisi segue tre concetti chiave: lingua, legge e terra, sviluppati nel confronto con la modernità ebraica. La prima parte mette in relazione la decostruzione del logocentrismo con l’attenzione ebraica per l’alterità della significazione e della scrittura, tramite il rapporto con le Scritture e la “lingua santa”. La seconda connette la cifra sradicante e singolare della legge mosaica con la decostruzione del legalismo. La terza affronta la rilettura della cifra esodale e messianica del giudaismo, utile a Derrida per ripensare il politico. Tale prospettiva mira a suggerire quanto l’ebraicità derridiana possa rappresentare una chance per l’Europa a-venire.
Note biografiche
Guido Bianchini laureato all’Università di Salerno. Da allievo di Vincenzo Vitiello ha approfondito il pensiero paolino e la questione del cristianesimo storico nella modernità e nel dibattito contemporaneo tra filosofia e teologia. Le sue recenti ricerche vertono sul problema teoretico ed etico dell'alterità nei pensatori della “modernità ebraica” come possibile punto di incontro con il cristianesimo. Tiene seminari di pensiero ebraico moderno presso lo Studio Teologico “Madonna delle Grazie” di Benevento.