Descrizione
L’indagine da cui parte questa raccolta di saggi segue linee di ricerca che intrecciano principalmente letteratura e cinema. I diversi temi e problemi affrontati (dalla narrativa contemporanea allo stile cinematografico, dal saggismo letterario a quello cinematografico) portano tutti verso una stessa direzione: il problema della rappresentazione del reale, il rapporto tra realtà e realtà rappresentata, i limiti del realismo e le scappatoie a tali limiti. Tra queste, lo stile, che agisce possibilmente come la corda di Kafka, simile alla verità: tesa in basso, per farti inciampare. Lo stile, con i suoi eccessi, pare allontanare dal reale: eppure sono a volte proprio tali oltranze a rendere rappresentabile ciò che non sembra possibile rappresentare. Raggruppati in due sezioni, il volume raccoglie, dodici saggi già apparsi in diverse sedi, ma accomunati da una stessa tensione conoscitiva. Su un arco che copre tutto il Novecento, sino alla contemporaneità, diversi sono gli autori affrontati, da Pasolini a Longhi, da Deledda a Mannuzzu, da Trevi a Lagioia, passando per Cases, Soldati, Camilleri, e per le vie battute da inimitabili saggisti cinematografici come Amengual e Bazin.
Note biografiche
Alessandro Cadoni (1979) è attualmente docente di Estetica all’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari. Con la sua tesi di dottorato discussa presso l’Università di Siena ha vinto il Premio Pasolini 2010. Tra le sue pubblicazioni, Il segno della contaminazione. Il film tra critica e letteratura in Pasolini (Mimesis, 2015) e Il fantasma e il seduttore. Ritratto di Salvatore Mannuzzu (Donzelli, 2017). Tra i suoi interessi di ricerca, la narrativa italiana contemporanea, il rapporto tra letteratura e paesaggio, il saggismo letterario e cinematografico