Descrizione
“Cerco ponti in cui lo spaesamento e il sentirmi a casa coincidano. E su quei ponti finiscono con l’apparire, teneri e meridiani, i fantasmi che mi riconducono là dove io sono cominciato e dove è cominciata, per me, questa città.” Questa è una ricognizione autobiografica ed è il racconto della città che l’ha ispirata. Si entra nella storia dagli anni Cinquanta: l’infanzia nei nuovi quartieri periferici, con le paterne “lezioni di cultura operaia”, le materne divagazioni sulla magia del lavoro sartoriale, la famiglia comunista e quella cattolica, le ascendenze lombarde e quelle leccesi, le gite in tram, le gite in moto, la morte di John F. Kennedy e quella di papa Giovanni, Rocco e i suoi fratelli, l’oratorio, il cinema, i giochi, le amicizie adolescenziali e i primi amori fra scali merci e recinti incustoditi. E si procede con lo scatto della giovinezza, accanto l’amico maestro di vita e di visioni, sullo sfondo le grandi lotte operaie, la vitalità dei gruppi extraparlamentari, il sognante melting pot sociale di una generazione che voleva “occhi diversi”. A questa formazione si mescola la percezione dell’oggi, il prosciugamento della città industriale, i progetti urbanistici per una Grande Milano, le trasformazioni dello skyline, il trionfo della capitale della moda e degli archistar. Un romanzo autobiografico magistralmente scritto, lo sguardo teso della visione: la storia di una città, di una generazione.
Note biografiche
È nato a Milano nel 1951.
Direttore letterario in Feltrinelli, direttore editoriale di Baldini+Castoldi, è ora consulente per la narrativa italiana in Mondadori.
Collabora con le pagine culturali di riviste e quotidiani nazionali.
Ha tradotto romanzi di autori inglesi e americani tra cui "La famiglia Winshaw" di Jonathan Coe (Feltrinelli 1995) e "A sangue freddo" di Truman Capote (Garzanti 2019). Ha scritto per il teatro ("Tempi morti" nel 1992) e per la televisione. Ha curato l'antologia "Che cosa ho in testa" (Baldini+Castoldi 2017).
Nel 2016 ha esordito nella narrativa con "Un'educazione milanese" per Manni: cinquina del Premio Strega, finalista al Premio Stresa e al Premio Chianti, vincitore del Premio Alvaro-Bigiaretti e del Premio Pisa.